Indagine Ipsos: la transizione ecologica piace agli italiani, che sono più avanti di chi li rappresenta

Per l’86% conviene anche economicamente. Per il 75%, è un cambiamento necessario e urgente dell’economia e della società per fermare la crisi climatica e il degrado dell’ambiente

[19 Ottobre 2021]

Secondo un sondaggio “Percezione, costi e benefici della transazione ecologica” realizzato da Ipsos per conto della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e Italian Exhibition Group-Ecomondo in vista degli Stati generali della Green economy che si svolgeranno il 26-27 ottobre ad Ecomondo, «La transizione ecologica sta a cuore agli italiani: sanno cosa sia, che rischi comporterebbe non attuarla, quali opportunità da essa derivano».

Ipso spiega che «L’85% dei cittadini ritiene infatti che, se il processo si arenasse, significherebbe versare “lacrime e sangue” per i costi elevati che si dovranno pagare per i danni rilevanti che già si vedono e che aumenteranno notevolmente nel corso degli anni. E ancora, per circa 8 italiani su 10 (79%) basterebbe solo ritardare l’attuazione della transizione ecologica, per dover fronteggiare l’aggravamento della crisi climatica, con eventi atmosferici estremi sempre più frequenti, risorse naturali sempre più scarse e un Pianeta sempre meno vivibile».

Il sondaggio ha indagato sul livello di consapevolezza degli italiani nei confronti della transizione ecologica pilastro del Piano nazionale di ripresa la resilienza (PNRR), e della green economy e il presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi ne trae motivo di conforto per la consapevolezza dei cittadini, meno per chi li rappresenta: «Con la pandemia, l’avvio della ripresa e il lancio del Green Deal europeo si registra un salto di qualità nella consapevolezza ecologica degli italiani  Mentre a livello politico sono state numerose le cautele dichiarate sulla transizione ecologica , “troppo costosa”, “non prioritaria perché vi sono anche tante altre questioni”, questa indagine  non lascia dubbi :la transizione ecologica è necessaria e conveniente e gode di un ampio sostegno dell’opinione degli italiani».

Infatti, dal sondaggio emerge che gli italiani non vedono la transizione ecologica solo come una difesa contro i danni ambientali e climatici, ma per ben l’86% degli intervistati è un’opportunità perché «Riduce i rischi climatici e ambientali e consente di sviluppare investimenti, innovazione e nuova occupazione». E per gli italiani la transizione ecologica non è il mistero che sembra essere per i politici: «Per 3 su 4, il 75%, si tratta di un cambiamento necessario e urgente dell’economia e della società per fermare la crisi climatica e il degrado dell’ambiente. Solo il 18% la ritiene un cambiamento necessario, ma non prioritario e il 6% una moda alimentata dai media».

Entrando nello specifico delle misure indispensabili per attuare la transizione ecologica, quelle ritenute più necessarie, sono: fermare il consumo di suolo (55%), ridurre lo spreco dell’acqua (54%), ridurre l’inquinamento di fiumi e mari (52%), la riduzione dei gas serra (50%), l’aumento del riciclo dei rifiuti (50%). La misura meno apprezzata è disincentivare l’uso dell’auto a favore del trasporto pubblico (38%).

La ricerca Ipsos ha anche sondato le opinioni degli italiani sulla green economy, e ne è venuto fuori che «Per la maggioranza, il 65%, è un modello di sviluppo economico basato sul miglioramento del benessere umano e dell’equità sociale, riducendo al tempo stesso i rischi ambientali e climatici e derivanti dalla scarsità. Il modello di sviluppo green per il 67% degli italiani riguarda l’economia e le imprese, per il 55% la vita quotidiana dei cittadini, e per il 32% solo lo stato e la politica».

Un sondaggio importante, realizzato nel momento in cui gli Stati Generali della Green Economy – che si terranno alla Fiera Ecomondo di Rimini il 26 e 27 ottobre e che raggruppano il mondo dell’economia che si muove verso la transizione ecologica – compiono 10 anni, Allo stesso tempo, mancano 10 anni al 2030, anno in cui dovrebbero essere raggiunti gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) Onu< «Siamo insomma in mezzo a un guado non solo simbolico, ma fortemente concreto – conclude la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – Il precipitare della situazione ambientale, accompagnata dai recenti disastri climatici, dicono che stiamo per raggiungere il punto di non ritorno e rimane poco tempo per invertire la rotta. Ma per farlo, è necessaria una condivisione di obiettivi, responsabilità e azioni sia a livello individuale che politico e di comunità. È quindi di primaria importanza la rilevazione che la società, forse più della politica, è consapevole non solo dell’esistenza della crisi ambientale e climatica, ma anche dei benefici che la transizione ecologica in termini di vantaggi occupazionali ed economici e di quanto invece i costi del non agire gravino su tutti i cittadini».