In Toscana il Reddito “di cittadinanza” lascerà fuori 17mila famiglie in povertà assoluta

Si è insediato il Tavolo regionale della Rete della protezione e dell’inclusione sociale, per permettere a istituzioni e soggetti del terzo settore di affrontare la sfida della povertà con una regia unica

[14 Febbraio 2019]

In Toscana il 3,8% delle famiglie vive oggi in povertà assoluta: si tratta di un dato ampiamente migliore rispetto a quello registrato come media nazionale (7,3%), ma comunque drammaticamente raddoppiato rispetto al 2008, arrivando a toccare 62mila famiglie, pari a 143mila persone. Neanche il Reddito “di cittadinanza”, pur ampliando significativamente le risorse stanziate per il Reddito di inclusione (Rei) nel corso della passata legislatura, riuscirà da solo a sanare una ferita tanto ampia: «Le stime Irpet – spiega  l’assessore al Diritto alla salute e al sociale, Stefania Saccardi – ci dicono che con il Reddito di cittadinanza si copriranno 45.000 famiglie toscane. Secondo i dati del nostro Osservatorio sociale in Toscana le famiglie in povertà assoluta sono 62.000, quindi ne restano fuori 17.000. Questo perché il reddito di cittadinanza prende in considerazione solo indicatori economici, mentre sono tanti i fattori che contribuiscono a creare e alimentare una situazione di povertà».

Per questo dalla Regione hanno scelto di affrontare il grande problema della povertà attraverso uno spettro di strumenti più ampio. Dopo aver varato nel settembre scorso un Piano da 120 milioni di euro, ieri a Firenze è stato siglato il protocollo – di durata triennale – che istituisce il Tavolo regionale della Rete della protezione e dell’inclusione sociale: Regione, Anci Toscana, Società della Salute, Conferenze dei sindaci, Zone distretto, organizzazioni sindacali, Tavolo regionale Alleanza contro la povertà e Caritas faranno così quadrato con l’obiettivo di condividere programmi, azioni e attività di contrasto del rischio di povertà ed esclusione sociale. «Se vogliamo mantenere una situazione sociale sotto controllo – conviene il sindaco di Prato Matteo Biffoni per l’Anci – ci deve essere una strategia comune condivisa e molto ampia. Come Comuni siamo in prima linea, la sfida è condivisa e da oggi siamo più forti per affrontarla».

Una sfida che la Toscana ha colto è quella di una strategia regionale complessiva: all’acuirsi di situazioni di disagio economico e di esclusione sociale la Regione Toscana ha risposto approvando per la prima volta il già citato Piano regionale di contrasto alla povertà, mentre adesso punta a costruire il più possibile reti costituite da istituzioni e soggetti del terzo settore. E proprio questo è il senso del Tavolo insediatosi ieri.

«I valori toscani sulla povertà, sia assoluta che relativa, sono inferiori, e quindi migliori, rispetto alla media nazionale. Ma il quadro fornito dall’Osservatorio sociale regionale nell’ultimo suo lavoro – ricorda Saccardi – ci fa intravedere la crescita di fenomeni di marginalità e povertà che, seppur con numeri meno elevati, investono anche i nostri territori, ponendoci di fronte a sfide sempre più complesse. Il Tavolo – conclude dunque l’assessore –  vuole coordinare il lavoro di tutti i soggetti che a vario titolo lavorano per contrastare povertà ed esclusione sociale, con una cabina di regìa regionale».