Continuano a calare gli impianti sul territorio (733)

In Toscana il 33,7% di tutti i rifiuti speciali deriva dal trattamento di altri rifiuti e acque reflue

Ispra: nel 2020 la produzione regionale di rifiuti speciali si attesta a poco più di 9,5 milioni di tonnellate

[24 Giugno 2022]

L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) ha presentato ieri in Senato il nuovo rapporto rifiuti speciali, col consueto focus sui dati regionali: in Toscana, nel 2020, la produzione regionale di rifiuti speciali si attesta a poco più di 9,5 mln di ton, suddivisi tra pericolosi (406mila ton, 4,3%) e non (9,1 mln ton, 95,7%), in calo rispetto al 2019 a causa dell’avvio della crisi pandemica.

Larga parte di quest’ammontare è composto da “rifiuti da rifiuti”, ovvero quella frazione che presumibilmente continueranno a crescere mentre la nostra economia sarà sempre più circolare. Più nel dettaglio, le principali tipologie di rifiuti prodotte sono rappresentate dai rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (40,5% della produzione regionale totale) e quelli derivanti dal trattamento dei rifiuti e delle acque reflue (33,7%), rispettivamente appartenenti al capitolo 17 e 19 dell’elenco europeo dei rifiuti.

Come vengono gestiti? Secondo i dati raccolti da Ispra, la gestione dei rifiuti speciali in Toscana nel 2020 interessa poco più di 10 mln di ton: il 63% è stato avviato a recupero di materia, il 27% a smaltimento (il 9,3% in discarica e il 18% verso altre operazioni quali trattamento chimico-fisico, trattamento biologico o ricondizionamento preliminare), lo 0,3% è stato usato come fonte di energia, mentre lo 0,1% è stato semplicemente incenerito.

La storica scarsità di impianti sul territorio adeguati a gestire i rifiuti speciali lungo tutte le fasi della gerarchia indicata dall’Ue – prevenzione, riuso, riciclo, recupero di energia, smaltimento – resta comunque evidente dall’ampio ricorso all’export come anche agli stoccaggi; una problematica che continua a peggiorare: se nel 2019 gli impianti presenti in Toscana erano 755, nel 2020 si erano ridotti ancora a 733.

In particolare, la messa in riserva a fine anno prima dell’avvio alle operazioni di recupero ammonta a circa 929 mila tonnellate (9,2% del totale gestito), mentre il deposito preliminare prima dello smaltimento interessa poco meno di 30 mila tonnellate (0,3%).

A queste quote si aggiunge appunto quella del commercio (legale) internazionale: «I rifiuti speciali importati ammontano a 35.716 tonnellate, di cui 33.407 di rifiuti non pericolosi e 2.309 tonnellate di rifiuti pericolosi mentre i rifiuti esportati sono 140.797 tonnellate, di cui 77.079 tonnellate di rifiuti non pericolosi e 63.718 tonnellate di pericolosi».