In Italia i combustibili fossili ricevono 171 volte più incentivi della geotermia

Il Consiglio europeo per l’energia geotermica saluta con favore la nuova Commissione Ue, e auspica maggior ambizione: «Via i sussidi ai combustibili fossili»

[20 Settembre 2019]

I componenti della nuova Commissione europea sono stati indicati nel corso della scorsa settimana dalla presidente eletta Ursula von der Leyen, con l’ambizione di affrontare i cambiamenti climatici, tecnologici e demografici che stanno trasformando le nostre società e il nostro modo di vivere. «Questa squadra plasmerà la via europea: adotteremo misure coraggiose contro i cambiamenti climatici», ha dichiarato in prima battuta la nuova presidente , una sfida che vede in prima linea anche il mondo europeo della geotermia.

Il Consiglio europeo per l’energia geotermica (Egec) si è difatti congratulato in particolare con il vicepresidente esecutivo Frans Timmermans (che coordinerà le attività per il Green deal europeo e gestirà la politica di Azione per il clima) e con Kadri Simson,  indicata come responsabile del portafoglio “Energia”.

«Il settore geotermico – incalzano da Egec – auspica ambizione: via i sussidi ai combustibili fossili, condizioni di parità nel riscaldamento e nel raffreddamento». Più in generale, si vuole richiamare  l’attenzione delle nuova Commissione europea sul documento di sintesi elaborato quest’estate proprio in materia climatica, con lo scopo di favorire un’Europa a emissioni nette zero al 2050 anche grazie ai progressi conseguibili in ambito geotermico.

All’interno del documento si afferma con chiarezza che la geotermia e le altre rinnovabili «non competono in un mercato equo. Al contrario, le soluzioni che impiegano energia geotermica, sia i sistemi su larga scala che i sistemi geotermici per una singola famiglia, devono competere in un mercato caratterizzato dalla posizione dominante dei combustibili fossili, che continuano a beneficiare di diverse forme di sussidi e aiuti pubblici».

Le rinnovabili, al contrario delle fonti fossili, ricevono incentivi in quanto rappresentano fonti d’energia indispensabili per la transizione verso un’economia a emissioni nette zero di gas serra, ma sono comunque sottofinanziate rispetto ai fossili.

Si tratta di un tema di grande rilevanza anche in Italia, dove il ministero dell’Ambiente certifica come i sussidi ambientalmente dannosi superino quelli ambientalmente favorevoli. Più in dettaglio stima in 16,8 miliardi di euro l’anno i sussidi erogati in favore dei combustibili fossili, mentre ad esempio quelli erogati attualmente in favore della geotermia ammontano a 98 milioni di euro l’anno: una cifra 171 volte inferiore.