In Italia cresce l’avvio a riciclo degli imballaggi in acciaio, ma meno della raccolta differenziata

La 399.006 tonnellate di imballaggi in acciaio avviate al riciclo nel 2019 – il cui valore economico è stato di circa 39 milioni di euro – hanno consentito di risparmiare 1,4 TWh di energia primaria e 268.000 tonnellate di materia prima

[29 Giugno 2020]

Nel corso dell’ultimo anno l’Italia ha già superato gli obiettivi fissati al 2030 dall’Ue per l’avvio a riciclo degli imballaggi in acciaio: secondo i dati comunicati oggi da Ricrea – il Consorzio nazionale per il riciclo e il recupero degli imballaggi in acciaio – l’avvio a riciclo è infatti arrivato all’82,2% dell’immesso al consumo, oltre l’80% fissato dalle direttive sull’economia circolare.

Più nel dettaglio, nel 2019 sono state riciclate 399.006 tonnellate (+3,1% rispetto all’anno precedente) di barattoli e scatolette, bombolette spray, tappi corona e capsule, latte, fusti, fustini in acciaio, pari al peso di circa 167 Atomium, il celebre monumento di Bruxelles. La raccolta differenziata però è cresciuta ancora di più nello stesso lasso di tempo: i dati comunicati sempre da Ricrea mostrano un aumento del 4,7% di imballaggi raccolti rispetto al 2018, per un totale di 480.921 tonnellate.

Nonostante l’acciaio sia un metallo può essere riciclato all’infinito senza perdere le proprie intrinseche qualità, questo scarto mostra per l’ennesima volta che raccolta differenziata e riciclo non sono solo sinonimi, ma possono anche registrare prestazioni diverse. Per un buon riciclo è necessaria una raccolta differenziata di qualità da parte dei cittadini, riducendo le impurità in ingresso nel percorso di recupero dei materiali e – al contempo – è poi necessario che i materiali riciclati vengano effettivamente ricollocati sul mercato come nuove materie prime (seconde).

Nel caso dell’acciaio questo è particolarmente importante, in quanto l’acciaio da riciclo può dare un contributo determinante nel rendere più sostenibile e competitiva l’industria siderurgica, che a livello internazionale e italiano in particolare sta attraversando numerose difficoltà.

Basti osservare che le 399.006 tonnellate di imballaggi in acciaio avviate al riciclo nel 2019 – il cui valore economico è stato di circa 39 milioni di euro – hanno consentito di risparmiare 1,4 TWh di energia primaria e 268.000 tonnellate di materia prima, evitando 415.000 tonnellate di CO2 equivalente.

«Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti – commenta Domenico Rinaldini, presidente Ricrea – che confermano la validità degli sforzi compiuti in questi anni per promuovere e agevolare la raccolta dei nostri imballaggi in acciaio.

Nel dicembre 2019 è stato rinnovato anche l’Accordo quadro Anci-Conai, lo strumento attraverso il quale il sistema consortile garantisce ai Comuni italiani la copertura dei maggiori oneri sostenuti per svolgere la raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggi. A seguito del rinnovo dell’accordo, è stato approvato poi  il nuovo Allegato tecnico per gli imballaggi in acciaio, entrato in vigore dal 1° giugno e relativo al quinquennio 2020-2024.

«In un momento delicato come quello che stiamo vivendo, aver siglato il nuovo Allegato tecnico con Anci è per noi un successo e un risultato importante da cui ripartire – osserva Rinaldini – Con le nuove regole, una particolare attenzione viene rivolta al tema della qualità, premiando le fasce migliori con aumenti dei corrispettivi perché solo con una raccolta attenta e una buona selezione degli imballaggi c’è un riciclo di qualità. Un altro importante fattore su cui investiremo nei prossimi anni riguarda l’accentuazione del carattere di sussidiarietà del sistema consortile, attraverso la possibilità del convenzionamento parziale da parte dei soggetti aderenti all’accordo, pur mantenendo la verifica del percorso di riciclo anche sulle quantità gestite in maniera autonoma».