Imballaggi in plastica biodegradabile, Carmine Pagnozzi è il nuovo dg di Biorepack

Negli ultimi due anni ha ricoperto il ruolo di direttore tecnico. Versari: «È una scelta all’insegna del consolidamento»

[16 Dicembre 2022]

Il cda di Biorepack, il Consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile a compostabile, ha nominato il suo nuovo direttore generale: si tratta di Carmine Pagnozzi, chiamato a succedere al pensionando Gino Schiona.

«La vita professionale di Gino Schiona è legata a filo doppio con la costruzione del sistema Conai, di cui ha seguito la nascita fin dal 1998. Non possiamo che essergli profondamente grati per la passione, la professionalità e la competenza che ha mostrato fin dal primo giorno», commenta il presidente di Biorepack, Marco Versari.

La nomina di Carmine Pagnozzi (nella foto) è un segnale di assoluta continuità con il lavoro svolto finora. Romano, classe ‘73, una laurea in Ingegneria per l’ambiente e il territorio, ha infatti ricoperto negli ultimi due anni il ruolo di direttore tecnico di Biorepack. In precedenza ha lavorato presso il ministero dell’Ambiente occupandosi di bonifiche di siti contaminati, gestione rifiuti, dissesto idrogeologico ed efficienza energetica. Per sei anni, dal 2015 al 2020, è stato direttore generale di Assobioplastiche.

«Carmine Pagnozzi è una scelta all’insegna del consolidamento. Come direttore tecnico di Biorepack ha progettato e avviato il sistema dei rapporti con Comuni, gestori dei servizi ambientali nonché con impianti di trattamento e stakeholder della filiera delle bioplastiche – conclude Versari – Le sfide che ha di fronte sono molteplici, a partire dall’incremento della popolazione servita da convenzioni e dalla valorizzazione del ruolo delle bioplastiche per aumentare quantità e qualità della raccolta dei rifiuti organici. Sono certo che l’esperienza maturata da Pagnozzi contribuirà a sviluppare ulteriori azioni di contrasto alla diffusione di sacchetti non a norma, un grave danno per l’erario, l’ambiente e la filiera delle bioplastiche».