Il punto da GeotermiaSì dopo quattro anni di mobilitazione

«Rinnoviamo ancora una volta la nostra disponibilità ad appoggiare le istituzioni dei territori geotermici e tutte le iniziative atte a raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati»

[23 Dicembre 2021]

Questo è il nostro quarto Natale, il secondo in tempo di pandemia. Pur in mezzo alle notevoli difficoltà dovute al periodo che stiamo attraversando, prima tra tutte quella di non poter far sentire la nostra voce attraverso eventi e manifestazioni pubbliche così come avvenuto nel nostro primo anno di attività, ci sforziamo tuttavia di contribuire alla causa della geotermia come fonte sostenibile e rinnovabile tenendo aperti con la maggior efficacia possibile i nostri canali di comunicazione, soprattutto quelli dei social.

La nostra chat conta oltre 250 partecipanti ed include, oltre a normali cittadini, anche personaggi molto qualificati del mondo politico, produttivo ed istituzionale mentre la nostra pagina Facebook si è attestata a quasi 6000 adesioni.

Consideriamo queste cifre, dopo quattro anni di attività e tutte le vicissitudini trascorse, risultati non di poco conto, da consolidare e rafforzare. Dovendo fare un bilancio pur sintetico di questi tre anni di attività dobbiamo dire purtroppo che gli obiettivi che ci eravamo prefissi al momento in cui ci siamo costituiti, per primo quello del ripristino degli incentivi alla geotermia industriale, sono ancora lì da raggiungere, come ancora poco è dato sapere rispetto ad un altro tema che diventa sempre più pressante man mano che ci avviciniamo alla scadenza del 2024, quello del rinnovo delle concessioni.

Va detto comunque che dopo un lungo periodo di stop dettato dalla pandemia, si è ripreso a parlare con forza di geotermia, sia a livello scientifico che politico; infatti il 13 e 14 dicembre si è svolto a Larderello un importante convegno riguardante le emissioni liberate dalle centrali geotermiche.

In questo evento a cui hanno partecipato prestigiose università, enti di ricerca, aziende e istituzioni, sono finalmente emersi alcuni elementi importanti ed incontrovertibili a difesa della rinnovabilità e sostenibilità dell’utilizzo dell’energia geotermica in Toscana. Secondo gli autori di alcuni studi pubblicati sulla rivista Energies (rivista scientifica di rilievo internazionale) e sul “Journal of Volcanology and Geothermal Reserch” condotti da alcuni ricercatori dell’Università di Pisa, Politecnico di Milano e Università “La Sapienza” di Roma, risulta appurato che nelle aree geotermiche le emissioni di gas serra (anidride carbonica e metano) non incrementano ma restano costanti ripartendosi tra emissioni naturali ed emissioni dagli impianti geotermici.

Non solo, lo sfruttamento industriale della geotermia attraverso le più moderne tecnologie contribuisce ad abbattere ulteriormente i valori di emissione anche rispetto a quelli che si avrebbero in modo naturale. In modo particolare nel caso dell’Amiata, tramite i dati raccolti e i campioni effettuati su un area molto vasta, é stato evidenziato come le emissioni naturali di anidride carbonica del sottosuolo superino di ben 10 volte le emissioni delle centrali in esercizio di quel comprensorio.

In conclusione è risultato dal convegno di Larderello come l’impatto serra delle centrali geotermiche italiane sia del tutto trascurabile (valori di climate change prossimi a zero range 0 g/kWh di CO2eq) e come le loro emissioni si possano considerare sostitutive ed in certi casi addirittura migliorative di quelle naturali rendendo indubitabilmente la geotermia in Toscana una fonte energetica rinnovabile e carbon free.

Come già affermavamo nei nostri precedenti comunicati essa costituisce quindi una risorsa rinnovabile (70% della produzione di rinnovabili in Toscana) e a zero emissioni, il cui sviluppo sostenibile può contribuire in modo decisivo al contenimento delle emissioni clima alteranti e al compimento della transizione ecologica, a maggior ragione se si considera come essa rappresenti una ricchezza anche dal punto di vista termico per l’utilizzo del calore per fornire riscaldamento ed acqua calda a case, esercizi commerciali, aziende artigianali, serre e filiere agricole.

Sempre in occasione del convegno di Larderello l’assessora Monni oltre a riaffermare con decisione il ruolo centrale della geotermia per la transizione ecologica a livello regionale ha anticipato i risultati dello studio epidemiologico condotto in Amiata da Ars Toscana negli scorsi anni (il cosiddetto “studio InVettA”) sostenendo come l’impatto sanitario dovuto alla geotermia sia da considerarsi senz’altro compatibile con tutti i parametri di riferimento previsti.

Un’altra buona notizia che fa chiarezza su anni di fake news e bugie più o meno interessate. Dopo tutto ciò riteniamo che sia quindi senz’altro arrivato il momento di agire e di passare, a livello politico ed istituzionale, ad atti concreti.

Come GeotermiaSì da ormai 3 anni sosteniamo la necessità che si ponga la dovuta attenzione allo sviluppo di questa importante energia rinnovabile. Lo abbiamo fatto a partire dalla prima manifestazione a Larderello il 1 dicembre 2018 e poi con quella storica a Santa Fiora di poche settimane dopo, e con quella indetta delle imprese del settore a Pomarance nel marzo del 2019, oltre che divulgando materiale scientifico degli enti preposti allo studio della geotermia (Ars, Arpat, Ingv, Cnr e altri), inviando documenti e memorandum alle istituzioni sia a livello locale, regionale che nazionale ma soprattutto presenziando a tutti gli eventi che avevano come tema centrale lo sviluppo dell’energia geotermica.

In tal senso, nonostante il periodo difficile che stiamo attraversando, rinnoviamo ancora una volta la nostra disponibilità ad appoggiare le istituzioni dei territori geotermici e tutte le iniziative atte a raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati.

Infine stiamo apprezzando molto il rinnovato interesse che alcune amministrazioni locali sono tornate a manifestare in questi giorni verso le questioni aperte in geotermia e per questo oltre ad auspicare una ritrovata unità istituzionale vogliamo rinnovare, primi tra tutti ai sindaci dei Comuni geotermici ed ai loro collaboratori, ma anche a tutti i cittadini interessati, l’invito di entrare a far parte di GeotermiaSì. È possibile aderire attraverso la nostra pagina Facebook o contattando i coordinatori del gruppo.

Vogliamo sottolineare nuovamente l’importanza di questa adesione, che non comporta nient’altro se non l’impegno, ma anche la possibilità concreta, di contribuire, attraverso una discussione e confronto costruttivi, al cammino da fare tutti insieme per raggiungere obiettivi comuni, quelli citati all’inizio di questo comunicato, che a questo punto riteniamo essere ancora impegnativi ma non più impossibili.

i coordinatori di GeotermiaSì