In corso il workshop dell’International geothermal association (Iga)

Il mondo della geotermia si ritrova in Toscana: a Larderello esperti da 25 Paesi

La sindaca Bacci: «Il know how che si è sviluppato qui è stato esportato ovunque, ora è il nostro turno di guardare come altrove viene normato il comparto»

[11 Ottobre 2022]

Le tecnologie geotermiche sono nate per la prima volta al mondo in Toscana, oltre due secoli fa, e ancora oggi Larderello si conferma come vibrante capitale mondiale della geotermia: qui è in corso il workshop tecnico di due giorni The geothermal icon – organizzato dall’Internationa geothermal association (Iga) in collaborazione con Enel green power (Egp) –, che punta ad accelerare a livello internazionale lo sviluppo sostenibile legato al calore rinnovabile della Terra.

Un appuntamento che è riuscito a calamitare nel borgo toscano circa 200 persone da 25 Paesi diversi, coltivando al contempo la formazione degli esperti di domani: almeno 50 gli studenti presenti, italiani e internazionali.

«Proprio un anno fa mi ero recata in visita alle aree geotermiche di Larderello – spiega la direttrice esecutiva Iga, Marit Brommer, che ha aperto il workshop – La possibilità diretta di vedere la forte connessione tra l’energia geotermica e le persone che beneficiano di questa fonte di energia naturale sotto i nostri piedi fu una fantastica esperienza, un esempio di come Egp generi elettricità in modo sostenibile da oltre un secolo e di come sia possibile utilizzare la risorsa geotermica per diversi scopi. Da allora è nata l’idea di questa iniziativa che oggi si concretizza con questo workshop di alto livello, che intende porre l’attenzione del settore e della società sulla geotermia: con l’approccio innovativo e un’attenzione mirata alla sostenibilità, infatti, questa risorsa può essere sempre di più volano di sviluppo sostenibile».

Una prospettiva argomentata da molteplici punti di vista dai numerosi esperti che si sono alternati sul palco del teatro Florentia: tra questi, oltre a Brommer spiccano relatori da Unione geotermica nazionale (Bruno Della Vedova), Consiglio nazionale delle ricerche (Adele Manzella), Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Carlo Doglioni e Monia Procesi), Enel green power (Luca Rossini, Luigi La Pegna, Alessandro Lenzi), European technology & innovation platform on Deep geothermal (Fausto Batini), Vulcan energy (Vincent Padeilles), Saudi geological survey (Khalid Bankher), Kenyan geothermal association (Mike Karanja).

«La sinergia tra tutti i soggetti associativi, scientifici, accademici e aziendali – sottolinea nel merito Brommer – può contribuire all’accelerazione dello sviluppo geotermico, elemento di importanza fondamentale in tempo di crisi energetica. La mia visione è che Larderello e il distretto geotermico toscano possano essere un faro per un’azione integrata sull’utilizzo delle risorse geotermiche a beneficio della società in generale e l’iniziativa di oggi costituisce un primo passo in questa direzione».

Al contempo anche Larderello, la Toscana e più in generale l’Italia geotermica potrebbero avere molto da imparare dalle esperienze maturate negli altri Paesi per lo sviluppo sostenibile della risorsa, come evidenziato nel suo intervento dalla sindaca di casa, Ilaria Bacci.

«A Larderello la geotermia è stata impiegata per la prima volta per produrre energia elettrica, e il know how che si è sviluppato qui – ha ricordato la prima cittadina di Pomarance – è stato poi esportato in tutto il mondo, permettendo di sviluppare una risorsa rinnovabile che può sicuramente essere una risposta per la transizione ecologica e lo sviluppo sostenibile, in Italia come altrove. Nel nostro Paese però la geotermia ad alta entalpia sta attraversando una fase piuttosto critica: nel 2024 scadono le concessioni geotermiche e ad oggi non sappiamo ancora cosa succederà, se ci sarà una proroga o una gara. Credo che la regolamentazione di settore vada ripensata per consentire uno sviluppo della geotermia: ora è il nostro turno di guardare al mondo per vedere come altrove viene normato il comparto. L’auspicio è che si possa trovare negli studi scientifici e nelle competenze riunite oggi a Larderello uno spunto per rispondere alla maggiore criticità oggi presente in Italia per la geotermia, la regolamentazione».