Il ministero della Transizione ecologica apre all’eolico offshore galleggiante
Aperta una manifestazione d’interesse rivolta a tutti i soggetti imprenditoriali che siano in grado di proporre progetti di questo tipo
[28 Giugno 2021]
Dopo gli ambientalisti, adesso anche il ministero della Transizione ecologica apre all’eolico offshore, rivolgendosi a tutti gli imprenditori di settore tramite una manifestazione d’interesse appena pubblicata.
Entro 20 giorni, il ministero ha annunciato che «raccoglierà le proposte che perverranno ai fini della istituzione di tavoli di condivisione tecnica e di supporto tecnico-amministrativo per la valutazione, approvazione e realizzazione di ciascun singolo progetto» eolico offshore.
«Si chiede contestualmente – aggiungono dal dicastero – a ogni soggetto singolo o collettivo di rilievo nazionale, interessato alla conoscenza e alla valutazione dei profili ambientali e produttivi riferiti all’insediamento dei predetti impianti, di manifestare il proprio interesse a partecipare ai predetti tavoli, ai fini della massima trasparenza e partecipazione, oltreché celerità, delle procedure in esame. Sarà cura del Ministero proporre la composizione di ciascun tavolo di lavoro e organizzare il relativo funzionamento, avendo quali parametri principali di riferimento la minimizzazione degli impatti ambientali, la celerità della realizzazione e il dimensionamento ottimale di ciascun progetto sotto il profilo della produzione energetica. Qualora i medesimi progetti siano ammessi a misure di finanziamento nazionali e dell’Unione europea, l’attività di supporto potrà estendersi agli adempimenti di carattere tecnico e amministrativo connessi».
Potrebbe essere finalmente l’occasione per spingere su questo settore dell’eolico che, finora, non ha purtroppo conquistato traguardi a livello nazionale. Dove come noto non c’è ancora un solo impianto eolico offshore attivo, galleggiante o meno.
Per imprimere un’accelerazione su questo fronte, già lo scorso novembre Anev (l’Associazione nazionale energia del vento) firmò un manifesto insieme a Legambiente, Greenpeace e Kyoto club. Successivamente, nel marzo 2021, Legambiente e Greenpeace – stavolta insieme al Wwf – sono tornati alla carica affermando che «l’eolico offshore, soprattutto per effetto delle nuove tecnologie flottanti, può dare un importante contributo per la decarbonizzazione del Paese e della Sicilia in particolare, con una ricaduta occupazionale non indifferente. Le nuove piattaforme galleggianti ampliano notevolmente le potenzialità di utilizzo dell’energia eolica nei mari italiani, allontanandone tra l’altro di molte miglia dalle coste l’istallazione. ll fatto che le varie localizzazioni, specie se poste sulle traiettorie migratorie internazionali dell’avifauna, vanno valutate sotto il profilo naturalistico con un rigoroso approccio scientifico, non toglie nulla alla potenzialità di questa nuova tecnologia».
Adesso anche il ministero sembra iniziare a recepire il messaggio. A tal proposito, dal dicastero informano che l’ufficio di riferimento ai fini dell’avviso pubblico appena pubblicato è il Dipartimento per l’energia e il clima – Direzione generale per le infrastrutture e la sicurezza dei sistemi energetici e geominerari – Divisione V – regolamentazione infrastrutture energetiche, dirigente dottoressa Marilena Barbaro. Contatto e-mail: marilena.barbaro@mise.gov.it.