Il futuro dell’Unione europea passa dalla lotta contro l’emergenza climatica

I ragazzi di Friday for future ai capi di Stato Ue riuniti a Sibiu: «Avete detto di averci ascoltato, allora agite. Il mondo vi sta guardando, e anche noi»

[9 Maggio 2019]

Il 9 maggio è un giorno speciale per l’Unione europea, potremmo definirlo il suo compleanno: la festa dell’Europa che si celebre oggi è infatti nata ricordare la storica dichiarazione resa  proprio nel 1950  dall’allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman, in cui proponeva una nuova forma di cooperazione politica per il Vecchio continente – uscito pochi anni prima dall’ecatombe della II Guerra mondiale – che avrebbe reso impensabile un conflitto tra le nazioni europee. Ad oggi l’Ue rappresenta ancora il work in progress più ambizioso sulla scena politica internazionale, e quest’anno la festa dell’Europa non rappresenta una semplice ricorrenza: è infatti in corso a Sibiu (in Romania) il vertice dei capi di Stato e di governo dell’Unione europea, che si ritrovano per discutere del “Futuro dell’Europa” per i prossimi anni, con le elezioni europee ormai alle porte.

La scorsa settimana la Commissione europea uscente ha elaborato una serie di raccomandazioni politiche per l’agenda strategica Ue 2019-2024, indicando 5 dimensioni chiave per un’Europa che protegge, competitiva, giusta, sostenibile e influente a livello internazionale. Ma c’è ancora molto da lavorare perché si inquadri la sostenibilità come vero motore di sviluppo socio-economico – e tutela ambientale – del Vecchio continente, ponendo al centro le politiche necessarie per affrontare la crisi climatica in atto.

Per questo motivo il movimento “Friday for future” ispirato dall’attivista Greta Thunberg ha inviato ai capi di Stato una lettera aperta (in allegato, ndr) a nome delle centinaia di migliaia di giovani scesi in piazza in tutto il mondo in questi mesi per chiedere di affrontare sul serio l’emergenza climatica: «Al momento non siete minimamente vicini ad agire e a fissare obiettivi vincolanti per un’Europa a zero emissioni di carbonio ben prima del 2050, il che, come ci dice la scienza, è l’unica strada da percorrere per portare il mondo a 1,5 gradi – si legge nella lettera – L’Ue è il terzo produttore di emissioni a livello mondiale. L’Unione europea ha un’enorme responsabilità, non solo per il nostro futuro, ma anche per la vita di miliardi di persone in tutto il mondo. Siate all’altezza della situazione. Rendere il clima una priorità per il futuro è l’unica cosa razionale da fare. Il mese scorso ci avete invitato a parlare al Parlamento europeo. Avete detto di averci ascoltato. Avete detto che avreste spinto per un’azione urgente. Allora agite. Il mondo vi sta guardando, e anche noi».