Il Consiglio europeo approva il Green deal, ma rimane in bilico su carbone e nucleare

Anche l’istituzione che riunisce i leader degli Stati membri «approva l'obiettivo di realizzare un'Ue a impatto climatico zero entro il 2050»

[13 Dicembre 2019]

Il Consiglio europeo ha adottato ieri nuove conclusioni sui cambiamenti climatici, garantendo nuova spinta al progetto di Green deal promosso dalla Commissione europea: il Consiglio infatti «approva l’obiettivo di realizzare un’Ue a impatto climatico zero entro il 2050, in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi». Alcuni Stati membri, dove l’impiego di carbone o energia nucleare è particolarmente significativo, stanno frenando l’intesa.

«In questa fase – si legge nelle conclusioni – uno Stato membro non può impegnarsi ad attuare tale obiettivo per quanto lo riguarda; il Consiglio europeo tornerà sulla questione nel giugno 2020». Lo stato membro in questione è la Polonia del carbone: «Sono abbastanza soddisfatta – commenta in proposito la cancelliera tedesca Angela Merkel – non c’è stata una divisione dell’Europa, c’è solo uno Stato membro che ha bisogno di un po’ di tempo per mettere in opera questa politica, ma abbiamo una buona prospettiva di avere successo Condividiamo tutti lo stesso attaccamento a questo obiettivo, un solo stato membro, la Polonia, ha deciso di non impegnarsi oggi e ha detto che lo farà a giugno dell’anno prossimo».

Altrettanto complicata si preannuncia la partita sull’energia nucleare, il cui impiego non si lega a nuove emissioni di CO2 ma pone numerose altre problematiche di carattere ambientale. Nelle proprie conclusioni il Consiglio europeo «riconosce la necessità di garantire la sicurezza energetica e rispettare il diritto degli Stati membri di decidere in merito ai rispettivi mix energetici e di scegliere le tecnologie più appropriate. Alcuni Stati membri hanno dichiarato di ricorrere all’energia nucleare nell’ambito del loro mix energetico nazionale». Questo anche se Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione Ue con delega al Green deal, ha tenuto subito a sottolineare che il nucleare «non emette CO2 ma non si può definire una fonte di energia sostenibile. Sarà utile nella fase di transizione, ma non possiamo pensarla come una soluzione di lungo termine».

Nel mentre però i tempi della transizione stringono, e sono necessari investimenti immediati per farvi fronte, come riconoscono anche le conclusioni adottate: «In tale contesto, il Consiglio europeo accoglie con favore e appoggia l’annuncio della Bei che intende sostenere investimenti, per un valore di 1000 miliardi di EUR, a favore dell’azione per il clima e della sostenibilità ambientale nel periodo 2021-2030. Sottolinea che il prossimo QFP contribuirà in modo significativo all’azione per il clima. InvestEU ha un ruolo importante nello stimolare gli investimenti privati per la transizione. Le regioni e i settori maggiormente colpiti dalla transizione beneficeranno di un sostegno su misura a titolo dell’imminente meccanismo per una transizione giusta. Il Consiglio europeo si compiace dell’annuncio della Commissione europea, in base al quale le sue imminenti proposte punteranno a facilitare investimenti dal valore di 100 miliardi di EUR attraverso il meccanismo per una transizione giusta. I finanziamenti a favore degli sforzi di trasformazione devono proseguire dopo il 2030».