«Il Comune di Piombino non ha compiuto atti volti a tutelare la propria società Rimateria»

Associazione a Sinistra: «In molti citano a piene mani il termine “economia circolare” salvo poi darsi a gambe levate quando si tratta di declinarla in politiche concrete sul territorio»

[21 Maggio 2021]

L’onda lunga della campagna elettorale finalmente si è dissolta. Lo spettro del fallimento di Rimateria fa emergere l’imminente fallimento del governo della destra alla guida della città. Il comunicato di Iren ha il merito di far deflagrare la più semplice delle constatazioni. Il Comune di Piombino, in qualità di socio pubblico di maggioranza di Rimateria, non ha compiuto atti volti a tutelare la propria società e, conseguentemente, i cittadini che esso rappresenta.

Se non fosse che la dissennata politica dell’Amministrazione può portare ad un danno incommensurabile all’interesse generale, ci sarebbe da ironizzare sul clamoroso autogol che il sindaco Ferrari si sta confezionando da solo. Non tutelare la propria società e non compiere azioni in sua difesa rappresentano una responsabilità i cui risvolti possono essere assai gravi.

Come si suol dire, adesso i nodi arrivano al pettine. Lo abbiamo detto e ripetuto più volte ed oggi è ancor più vero; l’assurda politica di questa Amministrazione sta producendo effetti che vanno nella direzione opposta di quelli auspicati dal nuovo sindaco. Le sue azioni, potremmo dire meglio, le sue non-scelte, hanno determinato le condizioni per fermare le operazioni di risanamento ambientale e finanziario di Rimateria. Ma quello che è ancor più grave, è che a distanza di due anni dall’insediamento di questa bizzarra maggioranza, non vi è traccia di alcun indirizzo di quale sia l’idea di sviluppo che si vuole proporre a questo martoriato territorio. Vi è una cecità assoluta, in parte condivisa anche da gran parte delle forze di minoranza su questi temi, dinanzi alle opportunità che il rilancio industriale di Rimateria possa avere in termini di risanamento ambientale e crescita occupazionale.

La sola parola “rifiuto” genera scompiglio, ma, se ci si guarda intorno, si capisce che il presente ed il futuro di una grossa fetta delle attività industriali sta proprio nel circolo virtuoso del recupero materia, proprio a partire dal recupero, riciclaggio e smaltimento dei rifiuti. In molti citano a piene mani il termine “economia circolare” salvo poi darsi a gambe levate quando si tratta di declinarla in politiche concrete sul territorio. È una filiera industriale che si può governare, a maggior ragione se un soggetto pubblico, come nel caso di Rimateria, sta dentro i consigli di amministrazione. È una filiera industriale che ha standard ambientali ben più sostenibili di altre produzioni industriali su cui nessuno ha nulla da dire. È una filiera industriale che non ha incompatibilità, come si vuol far erroneamente credere, con lo sviluppo turistico. È una filiera industriale che il nostro territorio può accogliere in sicurezza proprio perché ci sono già impianti in attività e aree idonee per il suo sviluppo.

Troppo facile, per una classe politica inadeguata, liquidare il tutto con “salviamo i cittadini dai rifiuti” perché semplicemente questa non è una risposta alle emergenze del territorio e a quelle del pianeta. È solo la dichiarazione pubblica della propria incapacità a gestire le complessità e a progettare il futuro per questo territorio.

di Associazione a Sinistra