De Girolamo: «Toscana laboratorio per questo strumento innovativo»

I servizi pubblici locali toscani investono nella cultura, con l’Art bonus

Con oltre 45 milioni di euro di erogazioni la Toscana è tra le prime cinque regioni con le maggiori raccolte fondi in Italia

[14 Novembre 2019]

L’Art bonus, ovvero lo strumento normativo introdotto nel 2014 che consente un credito di imposta – pari pari al 65% dell’importo donato – a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico, sta dando i suoi frutti. A livello nazionale si contano circa 400 milioni di euro di erogazioni e oltre 3.000 raccolte fondi avviate e la Toscana sta andando molto bene: con oltre 45 milioni di euro è tra le prime cinque regioni con le maggiori raccolte fondi in Italia, e le premesse per un’ulteriore crescita ci sono tutte grazie anche al supporto delle utility locali.

Per fare il punto della situazione si è tenuto oggi al teatro del Maggio fiorentino un convegno dedicato all’Art bonus, organizzato proprio da Confservizi Cispel Toscana – l’associazione regionale delle imprese di servizio pubblico – con Agis Toscana e alla presenza di Carolina Botti, referente Art bonus del ministero per i Beni culturali.

«Per i gestori di attività culturale di interesse pubblico – dichiara Alfredo De Girolamo, presidente di Cispel Toscana –  si tratta di migliorare i propri meccanismi di funding, in un contesto di riduzione dei contributi pubblici. Per le utilities, è un’occasione per migliorarsi in immagine e reputazione, abbinando la propria attività specifica alla sfera culturale e ambientale più generale, fornendo ai cittadini servizi aggiuntivi, che esaltano l’offerta culturale del territorio. Un modo anche per superare la logica antica della sponsorizzazione sostituendola con uno strumento più moderno e integrato».

L’evento di oggi rappresenta anche l’occasione per presentare il nuovo coordinamento dei gestori pubblici di attività culturali toscani associate a Confservizi Toscana, già composto da numerosi enti ed aziende e coordinato da Marialina Marcucci, presidente della fondazione Carnevale di Viareggio.

«I gestori di attività culturali in Italia e in Toscana – prosegue De Girolamo – hanno sempre guardato con grande interesse al sostegno economico proveniente dal mondo delle imprese private: sponsorizzazioni, erogazioni liberali, partecipazioni, agevolazioni. Nel caso delle utilities pubbliche, le stesse amministrazioni comunali o statali hanno promosso e favorito questo meccanismo di finanziamento. Da alcuni anni una legge dello Stato ha introdotto questo eccellente strumento di incentivo che consente alle aziende che finanziano attività culturali uno sgravio fiscale del 65%. Ecco allora che è nata l’idea di promuovere un workshop che ha proprio lo scopo di informare nel dettaglio sia le aziende che gestiscono cultura che le aziende potenzialmente donatrici, per promuovere l’uso dell’Art bonus, ancora troppo poco conosciuto ed utilizzato e per il quale la Toscana, forte già di alcune esperienze di successo presentate oggi, si candida a laboratorio per l’Italia».