Grazie al Pnrr in Trentino nascerà un data center “green” in miniera

Un progetto da oltre 50 mln di euro per la val di Non, che ha preso ufficialmente avvio con la costituzione del partenariato pubblico-privato “Trentino data mine”

[22 Settembre 2023]

Negli oltre 80mila mq della miniera trentina di Tassullo, dove vengono già portate avanti molteplici attività che fanno della necessità di temperatura costante un punto cardine – dalla conservazione delle mele alla fermentazione dello spumante – nascerà presto un data center votato alla sostenibilità.

Si tratta del progetto Trentino data mine, che ha visto costituirsi oggi – nel rettorato dell’Università di Trento – l’omonima srl che darà corpo all’iniziativa: si tratta di un partenariato pubblico-privato, che vede protagonista l’Università di Trento come soggetto attuatore e guida scientifica, insieme a un raggruppamento temporaneo di imprese selezionato tramite gara pubblica, formato da Covi Costruzioni, Dedagroup, Gpi e Isa.

Il costo totale dell’operazione è di 50,2 milioni di euro, finanziati da risorse pubbliche per 18,4 milioni di euro (facendo leva sulla Missione 4 del Pnrr) e private per la parte restante; il ritorno dell’investimento è atteso nell’arco di 15 anni dall’avvio del progetto, ovvero al 2037.

Trentino data mine si presenta come un progetto ambizioso, che punta a diventare un riferimento su scala europea per l’innovazione digitale, grazie alla sostenibilità ambientale. La conformazione rocciosa del sito, naturalmente protetto da centinaia di metri di roccia viva, garantisce infatti sicurezza elettromagnetica, protezione da eventi naturali, risparmio di suolo, sostenibilità e possibilità di utilizzare energia prodotta da fonti rinnovabili.

Una volta realizzato, il data center potrà essere punto di riferimento per soggetti pubblici e privati per la gestione e conservazione di propri dati e per il supporto alle varie fasi del ciclo di innovazione in una logica il più possibile open source, basandosi su un approccio di Open innovation & Open integration (vale a dire la capacità combinata di aprire e integrare flussi di conoscenza esterna e interna).

Tra gli ambiti strategici di applicazione, sottolineano dall’Ateneo, spiccheranno sicuramente le scienze della vita (e-health, prestazioni sanitarie, diagnostica e medicina di precisione) l’intelligenza artificiale (industria 4.0, manifattura smart, agricoltura digitale e smart, finanza digitale), la transizione energetica (città smart, mobilità smart, 5G e servizi pubblici).