«Etichettare il gas fossile come 'sostenibile' è tanto assurdo quanto illegale»

Gli ambientalisti portano la Commissione Ue in tribunale per gas e nucleare in tassonomia verde

«Gli inquinatori stanno già usando questa falsa etichetta per portare i finanziamenti verdi lontano da dove è necessario»

[18 Aprile 2023]

Attraverso due iniziative che si muovono in parallelo, associazioni ambientaliste da tutta Europa hanno fatto causa alla Commissione Ue, contro la decisione di considerare “sostenibili” gli investimenti su gas e nucleare, inserendoli all’interno della tassonomia verde.

In particolare, ClientEarth, Wwf European policy office, Transport & Environment (T&E) e Bund (Friends of the Earth Germania) hanno presentato oggi un ricorso alla Corte di giustizia dell’Ue contro il rifiuto della Commissione europea di rimuovere il gas fossile dalla tassonomia; contemporaneamente otto organizzazioni di Greenpeace – l’Unità europea insieme a quelle di Germania, Francia, Spagna, Italia, Belgio, Lussemburgo, Europa centrale e orientale – hanno deciso di fare lo stesso, contro l’inserimento sia del gas sia del nucleare in tassonomia, un approccio già adottato anche da due Stati europei come Austria e Lussemburgo.

ClientEarth, Wwf, T&E e Bund sostengono che l’atto delegato complementare (Cda) della tassonomia, adottato in modo controverso nel luglio 2022, sia in contrasto con le leggi dell’Ue, dallo stesso regolamento sulla tassonomia alla legge europea sul clima, nonché anche contro gli obblighi dell’Ue ai sensi dell’accordo di Parigi sul clima: «Etichettare il gas fossile come ‘sostenibile’ è tanto assurdo quanto illegale – dichiarano in una nota congiunta – Va contro il parere scientifico dell’Ue e mina fondamentalmente la credibilità dell’azione per il clima dell’Ue. Il gas fossile non è pulito, non è economico e non è una fonte di energia sicura. La tassonomia ha lo scopo di aiutare l’Ue a raggiungere i suoi obiettivi climatici. Invece, l’inclusione di alcuni investimenti sul gas intende fare il contrario, incanalando ulteriori fondi su questa fonte dannosa e ben lontana dalle fonti di energia veramente sostenibili. Stiamo portando la Commissione in tribunale nella speranza di restituire un po’ di credibilità alla tassonomia ed evitare questo enorme rischio per il clima e la sicurezza energetica dei cittadini europei».

Secondo le associazioni ambientaliste, l’udienza presso il Tribunale potrebbe tenersi nella seconda metà del 2024 e la sentenza potrebbe essere emessa nel 2025: i promotori del ricorso auspicano una sentenza che costringa la Commissione a rivedere l’atto delegato complementare.

Dando seguito alle iniziative messe in campo già negli scorsi mesi, anche Greenpeace sottolinea che l’inserimento in tassonomia consente alle centrali a gas fossile e nucleare di ricevere denaro che altrimenti sarebbe andato alle energie rinnovabili. Poco dopo l’adozione della tassonomia dell’Ue nel luglio 2022, ad esempio, Electricité de France ha annunciato l’intenzione di sostenere il finanziamento dei suoi reattori nucleari vecchi e mal tenuti mediante l’emissione di obbligazioni verdi in linea con la tassonomia.

«Siamo in una corsa contro il clima e il collasso ecologico. Respingendo il tentativo disonesto della Commissione di greenwashing del gas e del nucleare, la Corte può dare all’Ue una possibilità di lottare per raggiungere il traguardo – dichiara Ariadna Rodrigo, attivista per la finanza sostenibile dell’Ue di Greenpeace – Nel frattempo, gli inquinatori stanno già usando questa falsa etichetta per portare i finanziamenti verdi lontano da dove è necessario. Se risparmi denaro in un fondo pensione verde, ad esempio, quel fondo potrebbe ora sostenere l’espansione delle industrie dei combustibili fossili e del nucleare. Questo è inaccettabile, ed è per questo che oggi siamo in tribunale».