L’iniziativa di Wwf, Greenpeace, Kyoto club, Transport & Environment e Legambiente all'intergruppo parlamentare

Gli ambientalisti in Senato per presentare una proposta di legge quadro sul clima

Midulla: «Approvarla è necessario e urgente, ci aspettiamo che venga sostenuta da tutte le forze politiche»

[12 Maggio 2023]

Dopo un primo tentativo andato a vuoto nel 2021, le principali associazioni ambientaliste italiane hanno redatto e presentato ieri in Senato una proposta di legge quadro sul clima.

Il testo, elaborato a cura di Wwf, Greenpeace, Kyoto club, Transport & Environment e Legambiente, è stato illustrato nel corso della riunione del nuovo intergruppo parlamentare contro la crisi climatica, promosso dal senatore Pd Michele Fina.

Nato nel gennaio di quest’anno, l’intergruppo conta oggi 70 componenti – sia di maggioranza sia di opposizione – tra Camera e Senato, un dato in robusta crescita rispetto ai 46 parlamentari di partenza.

«Abbiamo deciso di riconvocarci tra due settimane per dare tempo a tutte e tutti di approfondire il testo e stabilire un livello, il più ampio possibile, di coinvolgimento delle forze parlamentari per arrivare al più presto all’avvio dell’iter di discussione e approvazione», spiega Fina.

L’obiettivo principale della pdl è quello di esplicitare un obbligo di legge vincolante per il raggiungimento, entro il 2050, della neutralità climatica italiana. Per allora le emissioni nette di gas serra del Paese dovranno essere pari a zero: in altre parole, le emissioni di CO2eq residue dovranno essere tanto basse da poter essere completamente compensate dagli ecosistemi nazionali.

Del resto è questo l’obiettivo cui punta l’Unione europea, sancito dal regolamento UE 2021/1119 del 30 giugno 2021, per contribuire ad evitare una crisi climatica irreversibile quanto devastante.

Il territorio italiano ospita già la prima area vasta d’Europa certificata come carbon neutral, ovvero la provincia di Siena, ma paradossalmente non ha una legge quadro sul clima, uno strumento giuridico – invocato più volte anche dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile – di cui invece si sono già dotati Stati come Spagna, Regno Unito, Francia e Germania.

In quest’ottica, la pdl degli ambientalisti si propone di istituire il Consiglio scientifico del clima, un organismo indipendente di consulenza scientifica e di valutazione e verifica delle politiche in materia di clima; individuare il budget di carbonio residuo che resta all’Italia da poter emettere sotto forma di gas serra antropici, monitorandolo annualmente; redigere un Piano di azione sul clima che individui le azioni, le misure, le fonti di finanziamento, il relativo cronoprogramma nonché le amministrazioni competenti all’attuazione delle singole misure; istituire l’Assemblea dei cittadini per la crisi climatica; prevedere disposizioni fiscali.

«Approvare questa legge è necessario e urgente – sottolinea Mariagrazia Midulla, responsabile clima ed energia del Wwf Italia – ci aspettiamo che la legge venga sostenuta da tutte le forze politiche: gli studi ci dicono che se continuiamo ad inquinare in questo modo, stiamo esaurendo la possibilità di restare entro un grado e mezzo di innalzamento della temperatura, con evidenti aggravanti per l’Italia che si trova nell’area mediterranea».

Ma l’Italia resta invece molto indietro nella lotta alla crisi climatica: le emissioni nazionali continuano a crescere, tanto che a fine 2021 erano diminuite del 19,9% rispetto al 1990, sebbene l’Ue imponga di arrivare a -55% tra appena 7 anni. Un gap che continua a crescere anche sul fronte delle rinnovabili, che risultano addirittura in calo nel corso dell’ultimo anno.