Aderiscono alla mobilitazione 27 sigle italiane, domani in piazza Roma e Milano

Gli ambientalisti di tutta Europa contro gas e nucleare nella tassonomia verde

«Non possiamo tollerare che una risorsa inquinante e una tecnologia pericolosa vengano rilanciate quali investimenti sostenibili, togliendo fondi alle rinnovabili e all’efficientamento energetico»

[20 Maggio 2022]

Nei prossimi due mesi il Parlamento europeo prenderà in esame e voterà il progetto di tassonomia verde avanzato dalla Commissione, in cui gas fossile e nucleare sono inseriti come investimenti sostenibili ed equiparati così alle energie rinnovabili.

Una volta approvata, infatti, la tassonomia fisserà gli standard per definire un’attività economica “sostenibile” o meno, cambiando lo scenario di riferimento delle imprese: i criteri della tassonomia non proibiscono gli investimenti etichettati come “insostenibili” ma hanno comunque l’importante compito di rappresentare una guida per gli investitori, i governi, le imprese e possono rappresentare un potente aiuto alla finanza sostenibile, ancora oggi largamente insufficiente a coprire i costi della transizione. In pratica, influenzeranno l’allocazione non solo degli investimenti pubblici ma anche di quelli privati; e dato che in entrambi i casi si parla di risorse ovviamente limitate, puntare su gas e nucleare limiterebbe di conseguenza il raggio d’azione delle rinnovabili.

Per questo 27 associazioni ambientaliste italiane hanno deciso di aderire alla mobilitazione europea contro la proposta di tassonomia, che sfocerà domani in manifestazioni in vari Stati membri, Italia compresa: l’appuntamento è sia a Roma sia a Milano per domani alle 17, rispettivamente in piazza Santi Apostoli e in Corso Magenta 61.

«In un contesto in cui il cambiamento climatico continua la sua corsa e l’obiettivo del contenimento dell’innalzamento della temperatura globale entro 1,5° si allontana sempre più, non possiamo tollerare che una risorsa inquinante come il gas fossile, né una tecnologia pericolosa come il nucleare vengano rilanciate quali investimenti sostenibili, togliendo fondi alle rinnovabili e all’efficientamento energetico»,  dichiarano le sigle ambientaliste aderenti alla mobilitazione italiana.

Secondo la coalizione, l’approvazione dell’attuale progetto di tassonomia verde Ue si configurerebbe quale grande operazione di greenwashing dietro cui, in realtà, si nasconde un gravissimo attacco alle fonti rinnovabili, dal momento che per decenni distoglierebbe i potenziali investimenti da energie pulite, reti e accumuli verso le infrastrutture del gas e possibili nuove centrali nucleari, condannando i cittadini europei all’utilizzo o di una fonte inquinante e climalterante o ad una rischiosa almeno fino al 2050/60, tempi incompatibili persino con gli obiettivi climatici europei.

Il metano infatti ha un effetto climalterante fino a 83 volte superiore alla CO2 se disperso direttamente nell’aria, ma anche il nucleare non può essere una strada sostenibile per la transizione energetica, in particolare per il nostro Paese.

Nella migliore delle ipotesi, infatti, in Italia occorrerebbero almeno 15 anni per realizzare una centrale. Inoltre, gli altissimi costi che lo sviluppo del nucleare comporta non porterebbero a un reale abbassamento dei costi dell’energia in bolletta, togliendo risorse allo sviluppo delle energie rinnovabili che consentirebbero invece di intervenire sulla crisi climatica sin da subito.

Eppure, oggi, la media di energia installata in Italia è di 1 GW l’anno, a fronte degli 8 GW che occorrerebbero per arrivare ai 70 GW necessari a raggiungere gli obiettivi al 2030. Altro elemento da considerare sarebbe inoltre la costruzione di una nuova dipendenza dall’estero, così come accaduto per il gas russo, per le importazioni di uranio e/o torio.

Infine, le organizzazioni ambientaliste sottolineano come gli ultimi avanzamenti tecnologici non abbiano risolto i problemi di sicurezza che caratterizzano il nucleare, lasciando insolute diverse questioni legate allo smaltimento delle scorie radioattive e agli effetti causati da potenziali incidenti.

L’obiettivo dunque è fare in modo che il Parlamento europeo voti per il rigetto dell’atto delegato della tassonomia Ue, fermando così questa gigantesca e insensata operazione di greenwashing e attacco alla transizione ecologica.

Aderiscono alla mobilitazione italiana: Associazione Forum Ambientalista ODV, Asud onlus, Comitato S.O.L.E., Disarmisti esigenti, Earth Day Italia, Fridays for Future, Greenpeace Italia, Gruppo Melitea, ISDE Italia, L.E.A. Berta Càceres, Legambiente, Link, Mondo senza Guerre e senza Violenza, No al Fossile Civitavecchia, Piazza048, Rete degli Studenti, Rete Ecosistemica Roma, Rete Emergenza Climatica e Ambientale Emilia-Romagna, Rete No Hub del Gas, Sbilanciamoci, Transport & Environment, Ultima Generazione, Unione degli Studenti, Unione degli Universitari, Up – Su la testa!, WILPF italia, WWF Italia.