Il Comune di Livorno è adesso socio di maggioranza Retiambiente, con il 32,98% delle quote

Gestione rifiuti, Aamps entra in Retiambiente. Novità anche per Versilia e Lunigiana

«Con l'incorporazione di Aamps, la capogruppo Retiambiente gestirà oltre l'85% della popolazione dell'Ato e dei rifiuti in esso generati»

[30 Novembre 2021]

La storica municipalizzata di Livorno per raccolta e trattamento rifiuti, Aamps, ieri è diventata ufficialmente una società operativa locale (Sol) di Retiambiente, ovvero il gestore unico dei servizi urbani nell’Ato Toscana costa.

Si tratta di un’operazione annunciata da tempo da parte del Comune, che da outsider riveste adesso un ruolo di primo piano all’interno di Retiambiente. «Il conferimento di Aamps ha determinato anche una ridislocazione dei valori percentuali attribuiti a ciascun Comune, e vede quelli di Livorno, Pisa, Pontedera, Rosignano, Viareggio, Cecina, Pietrasanta, Massarosa, Capannori e Portoferraio tra i maggiori azionisti», confermano infatti da Retiambiente. In particolare, il Comune di Livorno è adesso socio di maggioranza Retiambiente, con il 32,98% delle quote.

Con questa operazione dal punto di vista gestionale cambia la proprietà di Aamps, ma non vi saranno cambiamenti nella conduzione dei servizi che sul territorio livornese continueranno ad essere garantiti da Aamps che è diventata la società operativa locale di Retiambiente.

«Con questa operazione abbiamo realizzato un altro obiettivo del programma di questa Amministrazione – ha affermato il sindaco di Livorno, Luca Salvetti – e siamo riusciti in due anni a condurre con attenzione e voglia il processo che intendeva ristrutturare Aamps, con i nuovi vertici in primis ed a cascata con la riorganizzazione complessiva dell’azienda dal punto di vista operativo e di serenità lavorativa dei dipendenti. Livorno ora è di nuovo al centro del sistema regionale della raccolta dei rifiuti. I miei ringraziamenti vanno agli assessori Simoncini e Cepparello, ai vertici di Aamps e di Retiambiente».

La decisione è stata ufficializzata dall’assemblea dei soci Retiambiente, che ha approvato ieri il conferimento di Aamps con il 64,98% dei voti, permettendo al gestore unico di diventare proprietario diretto del 100% della municipalizzata livornese, il cui ingresso nella compagine determina un aumento di capitale di Retiambiente di oltre 32 milioni di euro.

Si tratta di un passo fondamentale all’interno del percorso che, dal 1 gennaio di quest’anno, vede Retiambiente come nuovo gestore unico dei servizi d’igiene urbana nell’Ato costa, mentre le varie società operative locali (Sol) stanno continuando ad operare sui territori dei cento Comuni che compongono l’Ato. Un processo che sempre ieri ha ricevuto uno sprint decisivo anche per altri territori.

«Livorno finalmente è entrata a pieno titolo in Retiambiente, che è il secondo operatore della Toscana, sesto in Italia nel settore dell’igiene ambientale e soprattutto la più grande azienda di natura pubblica per numero di soci. L’obiettivo – commenta il presidente di Retiambiente, Daniele Fortini – è di raggiungere l’omogeneità nella gestione dei rifiuti su tutta la costa e di dimostrare di essere all’altezza delle aziende private quotate in borsa. Entro la metà di febbraio presenteremo i progetti per il Pnrr per un totale di 90 milioni di euro, con investimenti per tutto il territorio e con orientamento legato all’economia circolare. Per questo partiamo già da buoni risultati con la differenziata. Per il futuro prevediamo la realizzazione a Livorno di altri 5 centri di raccolta rifiuti e la costruzione di due impianti di cui uno a Livorno per lo smaltimento di verde, sfalci e potature, l’altro a Cecina per lo smaltimento di alghe e residui vegetali che si accumulano sul litorale».

L’assemblea dei soci Retiambiente ha infatti deliberato anche la fusione per unione di Sea ed Ersu, il cui percorso sarà condiviso con tutti i Comuni versiliesi, al fine di adottare un piano industriale coerente con quello di Retiambiente, che abbia quali obiettivi fondanti il mantenimento di prestazioni di servizio di qualità, investimenti per l’innovazione tecnologica nella gestione orientata all’economia circolare e il contenimento delle tariffe.

In tal senso, il confronto con il Cav – ovvero l’attuale proprietario dello stabilimento di Pioppogatto – sarà subito attivato, anche con la finalità di procurare il recupero ambientale dell’area di Falascaia.

Infine, l’assemblea ha approvato «la nascita della società operativa locale per i 14 Comuni della Lunigiana, destinata a produrre i servizi ambientali sul territorio, ad accrescere gli investimenti per il loro miglioramento, in un territorio a forte impronta identitaria, in cui si sono già ottenuti ottimi risultati di raccolta differenziata e dove si dovranno progressivamente anche contenere le tariffe».