Geotermia, verso la nuova legge toscana. Marras: Cosvig per sviluppo coordinato sui territori

Il capogruppo Pd: «Non disperdiamo soldi ed energie, serve soggetto che programmi insieme ai comuni»

[13 Ottobre 2015]

«La geotermia è una risorsa strategica per la Toscana non solo dal punto di vista energetico, ma anche economico». Leonardo Marras (nella foto), capogruppo Pd in Consiglio regionale ed ex presidente della Provincia di Grosseto, ieri ha approfittato della seconda tappa de la Regione in Comune per chiarire l’indirizzo del governo regionale in merito alla geotermia presente (e futura) sul territorio.

«Con le risorse derivanti dagli insediamenti geotermici – ha ricordato Marras nell’incontro con la giunta di Monterotondo Marittimo – vengono realizzate molte opere, ma per lo più circoscritte al comune in cui si trovano gli impianti. È giunto il momento di pensare in ottica più vasta e mettere insieme queste risorse per sviluppare progetti di area, che riguardino, ad esempio, le infrastrutture o l’attrazione di nuovi investimenti». Giacomo Termine, sindaco di Monterotondo Marittimo, ha dunque risposto precisando come il suo comune stia «già lavorando in questa direzione. Abbiamo destinato molte delle risorse provenienti dalla geotermia per il miglioramento della qualità della vita di tutti i cittadini promuovendo bandi per agevolazioni di diverso tipo, riducendo ed eliminando tasse, sistemando dell’arredo urbano del nostro paese».

Una realtà dove la Regione Toscana si appresta a ridefinire le regole del gioco, predisponendo una nuova legge sulla geotermia. Il 7 ottobre la risoluzione firmata proprio da Marras (insieme ai consiglieri Mazzeo, Bezzini, Nardini, Pieroni, Scaramelli, De Robertis, Baccelli, Monni, Meucci, Gazzetti) è stata approvata dal Consiglio regionale, con l’approvazione della maggioranza e l’astensione dei gruppi di minoranza. Il testo approvato, “In merito all’attivazione degli atti di governo del territorio necessari per insediamento e corretto inserimento nel paesaggio e sul territorio di impianti per la produzione di energia geotermoelettrica”, impegna ora la Giunta regionale a predisporre una proposta di intervento normativo assicurando il massimo coinvolgimento di tutti gli enti competenti garantendo, al contempo, sufficienti tutele per le vocazioni socio-economiche, turistico-agricole, ambientali e paesaggistiche degli specifici territori toscani.

Per questo saranno necessari ulteriori approfondimenti, e ne è testimonianza il proseguire delle audizioni in commissione Ambiente e territorio; dopo  gli interventi dei sindaci dei territori geotermici, è stata la volta dei rappresentanti della Rete Geotermica, cioè il pool di aziende che intendono investire, a seguito della liberalizzazione del mercato, nella produzione di energia geotermoelettrica. Queste imprese avevano tra l’altro già firmato nel 2014 un protocollo d’intesa con la Regione Toscana al fine di “coordinare gli enti pubblici i cui territori sono interessati dai permessi di ricerca per la geotermia e i titolari di questi permessi, con l’obiettivo di ridurre gli effetti cumulativi degli impatti ambientali a favore dello sviluppo sostenibile”. Ma nel 2015 è intervenuta la moratoria e adesso è necessario dare delle risposte certe a chi vuole investire. Ecco quindi che le aziende ascoltate in Commissione hanno chiesto «la semplificazione del processo amministrativo e il rispetto delle tempistiche per il rilascio delle autorizzazioni oltre che il mantenimento delle competenze amministrative per le procedure autorizzative in capo alla Regione».

La risposta del Consiglio regionale sembra andare in direzione concorde. «Non esiste un problema di geotermia buona e geotermia cattiva – ha spiegato Marras – bisogna scegliere come usarla. Dopo la sospensione di sei mesi per il rilascio di nuove autorizzazioni è importante riaffermare il valore strategico dell’energia geotermica, coniugandone lo sviluppo con la tutela dell’ambiente e del territorio. La nostra risoluzione impegna la Regione Toscana ad adottare rapidamente una normativa chiara. Abbiamo previsto che la pianificazione avvenga in sinergia con i sindaci del territorio e le amministrazioni locali, a cui spetta un ruolo centrale nell’individuare al meglio la compatibilità degli interventi. Il settore potrà così andare incontro a un periodo di sviluppo, integrandosi con le politiche di gestione e tutela del territorio».

Più in generale, «c’è bisogno – ha concluso ieri Marras – di un soggetto che coordini e programmi insieme ai comuni azioni necessarie allo sviluppo dei diversi territori da realizzare con le risorse della geotermia e credo che questo ruolo possa svolgerlo meglio di tutti il Cosvig, Consorzio dei comuni geotermici. È davvero importante, in questo momento, sfruttare al massimo tutte le risorse disponibili e continuare a gestire singolarmente quelle derivanti dagli insediamenti geotermici vuol dire perdere delle occasioni. Non disperdiamo soldi ed energie. Bene l’esempio di Monterotondo, con l’auspicio che venga seguito anche da tutti gli altri».