Approvata la mozione di Energie per Radicondoli

Geotermia, Radicondoli conferma il no all’impianto pilota di Lucignano

«L’auspicio è che la geotermia debba essere governata tramite una programmazione concertata affinché i territori possano conservare e incrementare le proprie vocazioni, incluse rilevanti attività come il turismo, l’agricoltura di qualità e l’agroalimentare»

[16 Maggio 2022]

Il Comune di Radicondoli, dove da mezzo secolo si genera energia grazie all’impiego della geotermia – oggi è secondo solo a Pomarance per produzione geotermoelettrica – ha confermato formalmente il proprio diniego allo sviluppo del progetto geotermico “Lucignano”, che vede il relativo permesso di ricerca ancora in sospeso dopo un decennio dalla sua presentazione.

Il permesso di ricerca rappresenta il primo step di un iter volto a realizzare un impianto geotermico pilota – il cui iter autorizzativo fa dunque capo al Governo nazionale, dove è ancora in corso la fase di valutazione ambientale –, dotato di tecnologia binaria Orc e potenza installata pari a 5 MW, pensato per produrre energia impiegando risorse geotermiche a media entalpia, contro il quale il Comune di Radicondoli ha espresso parere sfavorevole già a partire dal 2016.

Una posizione ribadita oggi in Consiglio comunale, dove la maggioranza e una parte della minoranza hanno approvato la mozione del gruppo Energie per Radicondoli che sostiene lo sviluppo geotermico «solo nelle zone vocate e previste dagli strumenti urbanistici del Comune»; il permesso di ricerca “Lucignano”, al contrario, ricade nelle “Aree escluse dalla ricerca ed alla coltivazione delle risorse geotermiche” già individuate da anni a Radicondoli.

«Il territorio di Radicondoli è interessato da ampi e importanti insediamenti industriali geotermici dei quali andiamo orgogliosi – spiega il sindaco, Francesco Guarguaglini – Ma l’impianto “Lucignano” sarebbe realizzato in contrasto con l’attuale assetto socio-economico della zona e con la relativa pianificazione urbanistica. C’è un costo socio-economico-ambientale oltre il quale non si può andare. Per altro, nel permesso Lucignano, per una capacità produttiva di soli 5MW, si prevede la realizzazione un impianto industriale di notevoli dimensioni e l’estensione con quasi 5 km di vapordotto; si prevedono inoltre due centrali in aree non vocate alla produzione di energia geotermica. Radicondoli è pronta a mettere in atto la sfida per una efficace transizione energetica e la vuole raggiungere potenziando anche gli attuali poli produttivi posti nelle zone dichiarate idonee e a comprovata vocazione geotermica, ma non vogliamo mercificare il nostro territorio: occorre rispettare le nostre diverse vocazioni che si fondano sui preziosi valori storico-culturali, ambientali e paesaggistici. Geotermia, ambiente, turismo e agricoltura di qualità possano convivere e svilupparsi in armonia», come confermano anche gli ultimi dati sulle presenze turistiche riportati dal sindaco: «Nel 2021 si contano più di 21.635 presenze, con incremento rispetto al 2020 del 46,35% e punte nel mese di maggio 2021 di un +719,44%».

Lo sviluppo sostenibile della geotermia può dunque andare di pari passo, se non favorire, lo sviluppo delle altre vocazioni territoriali.

Consapevole di questo equilibrio, dunque, da una parte il Consiglio comunale «ribadisce la contrarietà di questa amministrazione al progetto “Lucignano” e chiede al sindaco di inviare la memoria al presidente del Consiglio dei ministri come riflessione sul rispetto delle articolate vocazioni del territorio di Radicondoli ed un’attenta valutazione del valore irrinunciabile dell’equilibrio posto tra le esigenze e le potenzialità produttivo- industriali e i valori paesaggistico-ambientali, auspicando il rigetto del permesso di ricerca Lucignano».

Dall’altra parte, allo stesso tempo il Consiglio comunale conferma la propria disponibilità «a dare il proprio contributo alla politica energetica nazionale, confidando in uno sviluppo della geotermia nel pieno rispetto del principio di precauzione e delle aree non idonee, fermo restando – sottolinea la mozione approvata – il rispetto dei vincoli e della pianificazione paesaggistico-ambientale nazionale e regionale. L’auspicio è che la geotermia debba essere governata tramite una programmazione concertata affinché i territori possano conservare e incrementare le proprie vocazioni, incluse rilevanti attività come il turismo, l’agricoltura di qualità e l’agroalimentare».