Geotermia: nel Piano di attività Arpat tutti i monitoraggi previsti per il prossimo triennio

L’Agenzia realizzerà periodicamente controlli sulle emissioni, sulla qualità dell’aria, sulla falda acquifera e molto altro

[14 Giugno 2019]

Ogni attività umana, ha un impatto sull’ambiente. Nessuna, neanche la più sostenibile, può dirsi realmente ad impatto zero. Anche la produzione geotermoelettrica rientra tra le attività umane e, quindi, non è da meno. Nel caso specifico, con il tipo di risorse e tecnologie attualmente utilizzate in Toscana per la produzione elettrica la matrice più delicata è l’aria, seguita da acqua (superficiale e profonda) e suolo.

L’unica energia pulita al 100% è quella che non viene impiegata, ma dato che l’impiego di energia è fondamentale per il buon funzionamento della nostra società, è indispensabile che anche nel caso delle fonti rinnovabili vengano messi in campo controlli adeguati ad assicurare che i benefici legati al loro impiego siano superiori ai rischi.

In questo contesto è fondamentale il ruolo esercitato dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat), l’organismo pubblico preposto, tra le altre cose, all’accurato monitoraggio legato all’attività di produzione geotermoelettrica: Arpat ha appena pubblicato il proprio Piano di attività 2019-2021, impostato «in coerenza con le risorse disponibili, garantendo imparzialità, terzietà ed omogeneità nell’esercizio delle attività», adottato dalla direzione dell’Agenzia e trasmesso alla Regione Toscana per l’approvazione – così come prevede l’articolo 16 della legge regionale 30/2009 – da parte della Giunta regionale.

All’interno del Piano è presente un capitolo interamente dedicato all’attività di controllo che l’Agenzia concretizzerà nell’arco del prossimo triennio in materia di geotermia, e che ricomprende controlli periodici sulle emissioni delle centrali, sulla qualità dell’aria, sulla falda acquifera e molto altro. Lo riportiamo di seguito integralmente.

Per quanto riguarda le Attività di controllo alle emissioni delle centrali geotermoelettriche (CGTE), nel triennio 2019-2021 è previsto lo svolgimento di 17 – 20 controlli/anno alle emissioni delle centrali geotermoelettriche di ENEL Green Power (ENEL GP) che sfruttano fluidi ad alta entalpia.

Con riferimento alla attività di controllo della qualità dell’aria nelle aree geotermiche, anche per il triennio 2019/2021, è prevista un’attività sistematica di elaborazione e valutazione della congruità dei dati della rete QA di ENEL GP. La rete è composta da 18 stazioni fisse di misura della concentrazione in aria ambiente del parametro “Acido solfidrico”. È inoltre prevista, come negli anni precedenti, la gestione di due mezzi mobili di ARPAT per la determinazione in aria dell’H2 S e del Hg. Di questi, un laboratorio mobile denominato GEO1, sarà utilizzato per una campagna annuale ad Abbadia S.S. (la campagna è iniziata a fine agosto 2018 ed è tuttora in corso) mentre il laboratorio mobile furgonato denominato GEO2, come consueto, sarà utilizzato per campagne brevi in parallelo con stazioni fisse ENEL GP prese a campione per verificare il buon funzionamento degli analizzatori ENEL GP e poter poi validarne i dati. L’attività sarà rendicontata su base annua.

Relativamente alle attività istituzionali non obbligatorie, con riferimento alle matrici acque superficiali e sotterranee della zona geotermica del M. Amiata, per il triennio 2019-2021, si confermano le attività svolte negli anni precedenti, ovvero:

– controllo del piano ENEL GP di monitoraggio chimico-fisico di acque superficiali e di falda del zona geotermica del Monte Amiata (riassetto dell’Area Geotermica di Piancastagnaio), che prevede un controllo semestrale presso 17 stazioni di prelievo, 8 punti di acque superficiali e 9 punti di acque sotterranee, mediante campionamenti in parallelo ARPAT- ENEL GP;

– controllo della falda mediante 4 piezometri (Pz4-Pz6-Pz7-Pz9) realizzati da ENEL GP e dotati di sonda multiparametrica per il monitoraggio in continuo di dati quali–quantitativi. Il Settore verifica congruità dei dati medesimi che sono poi inseriti in una repository in internet a cura del Settore Idrologico Regionale (SIR);

– elaborazione dati del monitoraggio ARPAT dell’acquifero del Monte Amiata (Dlgs. 152/2006), con emissione di un report specifico, con frequenza annuale, comprendente l’elaborazione dei dati al fine di evidenziare eventuali tendenze all’aumento o al decremento degli analiti determinati. Il campionamento è svolto dal personale ARPAT dei Dipartimenti territorialmente competenti (Grosseto e Siena) e riguarda 10 sorgenti presenti nei due versanti amiatini.

La pratica della reiniezione nel serbatoio geotermico delle condense in esubero tramite specifici pozzi reiniettivi, è autorizzata dalla Regione Toscana, Settore Attività Minerarie. Con il rinnovo delle autorizzazioni alla reiniezione, ad ARPAT è richiesto il controllo delle caratteristiche fisicochimiche della condensa reiniettata con relativo confronto con le caratteristiche del fluido prelevato. 17 Al fine di espletare tale incarico, sono stati svolti, nel 2018, in parallelo con ENEL GP, sei controlli comprendenti tre pozzi produttivi e tre pozzi reiniettivi nelle tre Aree Geotermiche riportate nelle autorizzazioni (Area Geotermica Amiata – Bagnore; Area Geotermica Amiata – Piancastagnaio; Area Geotermica Tradizionale). Per il triennio 2019/2021 si conferma l’attività 2018, ovvero il controllo/anno di un pozzo reiniettivo e uno produttivo per ciascuna area geotermica.

Il Decreto del Ministero dell’ambiente, del territorio e dal mare, del 29 marzo 2018 (Modalità dei verifica delle condizioni per il riconoscimento, nell’ambito degli schemi di incentivazione alle fonti energetiche rinnovabili, di premi e tariffe speciali per gli impianti geotermici che utilizzano tecnologie avanzate con prestazioni ambientali elevate) ha introdotto una serie di nuovi adempimenti per l’Agenzia. Il Decreto disciplina, infatti, le modalità di riconoscimento dei premi agli impianti geotermici così suddivisi:

– stabilimenti con reiniezione totale del fluido geotermico;

– stabilimenti geotermoelettrici ad alta entalpia con elevata efficienza di abbattimento, non inferiore al 95%, del mercurio e dell’idrogeno solforato;

– stabilimenti geotermici che fanno riferimento a tecnologie avanzate. Il Decreto, individua le ARPA come autorità competenti del procedimento; oltre alla gestione amministrativa del procedimento, l’Agenzia è chiamata a verificare il rispetto dei requisiti (abbattimento del 95% dell’ H2 S e del Hg, su base oraria) per accedere al premio.

Ad oggi, sono stati attivati due procedimenti (richiedente ENEL GP) rispettivamente per due centrali, Bagnore4 Grp1 e Bagnore4 Grp2, stabilimenti che sfruttano l’alta entalpia. Il Settore Geotermia sarà impegnato, nei primi mesi del 2019 in attività di validazione tecnica della catena di misura per determinare l’efficienza di abbattimento di centrale dei due traccianti geotermici, H2 S e Hg; nei successivi due anni, 2020/2021, con frequenza annua, sarà verificata, con prove in campo, la catena di misura e il rispetto o meno dei requisiti per l’accesso al premio.

Anche per il triennio 2019-2021, infine, è previsto che il Settore sia impegnato in attività di supporto tecnico mediante l’emissione di contributi istruttori tecnici/pareri in materia di geotermia, verso il Settore VIA – VAS di ARPAT e i Settori competenti della Regione Toscana e delle amministrazioni degli Enti locali.