Geotermia, il tavolo di confronto sugli incentivi riprenderà con un Mise rinnovato

Con il nuovo Governo sono cambiati sia il ministro che i sottosegretari. Ferrini: «Abbiamo atteso queste decisioni per l'impatto che potrebbero avere sulle questioni della geotermia e sul riavvio della trattativa in corso. Riprendiamo il lavoro su questi importanti temi»

[20 Settembre 2019]

Con l’insediamento del nuovo Governo anche il ministero dello Sviluppo economico (Mise) ha visto un ampio rinnovamento: a prendere il posto di  Luigi Di Maio è l’ingegnere Stefano Patuanelli – ancora espressione del M5S (nella foto, ndr)–, già insediatosi nel dicastero di via Veneto, che, a partire dall’inizio di questa settimana può contare  sul viceministro Stefano Buffagni (M5S) e sui sottosegretari Alessandra Todde (M5S), Mirella Liuzzi (M5S), Gian Paolo Manzella (Pd) e Alessia Morani (Pd).

I sottosegretari hanno infatti prestato giuramento a Palazzo Chigi lunedì mattina, anche se non vi è stata ancora l’assegnazione delle rispettive deleghe ; di particolare rilevanza per il mondo della geotermia, come per le altre energie rinnovabili, è naturalmente la delega all’Energia, che, nel corso del primo Governo Conte era assegnata al sottosegretario Davide Crippa (M5S).

E fu proprio  il sottosegretario Crippa il riferimento istituzionale, all’interno del Mise, nella definizione del decreto Fer1 dedicato a sostenere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili mature, e che, per la prima volta, ha escluso dal computo la geotermia.

Ad oggi gli incentivi erogati per questa fonte sono in totale 98 milioni di euro l’anno, ovvero il 2% circa degli incentivi che il Gse stima di erogare a sostegno delle fonti rinnovabili non fotovoltaiche nel corso del 2019, ma nonostante la cifra esigua non sono stati ricompresi nel Fer1.

Come noto, i mesi di intenso pressing da parte della popolazione locale, dei Comuni geotermici e della Regione, hanno condotto alla promessa da parte del Mise di un re-inserimento degli incentivi geotermici nel Fer2 in fase di elaborazione, a partire dai criteri innovativi contenuti nella legge regionale sulla geotermia approvata a inizio anno.

L’avvio del tavolo di confronto tra Mise e Regione Toscana è atteso per il mese in corso, ma il rischio è che il cambio di Governo possa aver rallentato le operazioni; una situazione che trova il primo elemento di sblocco nella nomina dei nuovi sottosegretari.

«Abbiamo atteso queste decisioni per l’impatto che potrebbero avere sulle questioni della geotermia e sul riavvio della trattativa in corso sugli incentivi alla produzione elettrica da fonte geotermica – commenta il sindaco di Castelnuovo Val di Cecina, Alberto Ferrini – Riprendiamo il lavoro su questi importanti temi».

La richiesta di un cambio di passo arriva in modo diretto anche dagli oltre cinquemila cittadini riuniti nel movimento GeotermiaSì: «In materia di energia attendiamo dal nuovo Governo prospettive più lungimiranti e meno demagogiche che in passato, un confronto schietto e corretto con i territori, ma soprattutto tempi celeri nell’affrontare le questioni sul tappeto».