Torsello (CoSviG): «È in grado di generare importanti ricadute sul territorio»

Geotermia, il progetto europeo Compass fa tappa a Larderello

Avviata da pochi mesi, l’iniziativa punta a sviluppare tecnologie utile a coltivare fluidi geotermici in stato supercritico: possono produrre 5-10 volte più energia di quelli tradizionali

[8 Maggio 2023]

Avviato lo scorso novembre, il progetto europeo Compass ha svolto la sua assemblea generale a Larderello, richiamando nella capitale mondiale della geotermia partner scientifici e industriali da Islanda, Francia, Inghilterra, Italia, Norvegia e Paesi Bassi.

L’appuntamento era nel laboratorio CegLab di CoSviG, il Consorzio per lo sviluppo della aree geotermiche, che partecipa al progetto europeo.

Insieme agli altri partner internazionali, nel corso dei prossimi tre anni il Consorzio collaborerà per far avanzare le tecnologie geotermiche necessarie a coltivare i fluidi supercritici; per Larderello si tratta già di una vecchia conoscenza, da tornare ad approfondire.

Già un altro progetto europeo, Descramble, negli anni scorsi è riuscito a perforare il sottosuolo di Larderello fino a scendere a 2,9 km di profondità. In quell’occasione non sono stati trovati fluidi supercritici d’interesse commerciale, ma la temperatura ha comunque superato i 500°C e la pressione i 300 bar: la dimostrazione stessa dell’esistenza di condizioni “supercritiche” per i fluidi geotermici.

Nel cosiddetto stato “supercritico”, infatti, alcune proprietà fisiche tipiche dello stato gassoso e di quello liquido si accompagnano all’interno dello stesso fluido geotermico, che diventa così capace di racchiudere un potenziale d’energia pari a 5-10 volte quello presente nei fluidi geotermici tradizionali.

Trovarli non significa però anche saperli già coltivare. La principale sfida legata all’utilizzo di fluidi supercritici è infatti rappresentata dalla possibilità di garantire l’integrità dei pozzi di perforazione, che vengono spesso compromessi – sia dalle ampie variazioni di temperatura che si manifestano a brevi intervalli di profondità, sia dalle caratteristiche corrosive dei fluidi intercettati.

Per questo il nuovo progetto europeo Compass, finanziato per 4 mln di euro dal programma Horizon e per 1 mln di euro dal Fondo per la ricerca e l’innovazione del Regno Unito, si concentrerà sullo sviluppo e successivo test di soluzioni innovative che consentano lo sfruttamento di risorse geotermiche caratterizzate da temperature e pressioni molto più elevate di quelle ad oggi normalmente utilizzate per la produzione di energia elettrica.

Il tutto senza tralasciare gli aspetti socio-economici legati allo sviluppo del settore: Compass prevede infatti anche attività che coinvolgeranno direttamente le comunità locali, con l’obiettivo di combattere le sindrome Nimby (Not in my back yard, non nel mio cortile) e migliorare l’accettabilità sociale dei progetti geotermici.

«La partecipazione a progetti europei della valenza di Compass è in grado di generare importanti ricadute sul territorio – osserva Loredana Torsello, dirigente CoSviG –, non soltanto in termini di trasferimento tecnologico al comparto produttivo locale delle soluzioni innovative maturate nel corso del progetto ma anche in termini di miglioramento della percezione e dell’accettabilità sociale dei progetti geotermici».