Riceviamo e pubblichiamo

Geotermia, dal coordinamento regionale Filctem-Cgil due richieste per lo sviluppo

«Situazione difficile, vittima dell’incertezza. Enel presenti il nuovo progetto aggiornato della centrale PC6, la Regione Toscana inizi al più presto una discussione per una normativa chiara sui termini di gara sulle concessioni»

[20 Dicembre 2019]

Il 13 dicembre si è svolta a Larderello la riunione del Coordinamento Regionale Geotermico FILCTEM. Dopo un accenno al quadro politico di “stallo” che si sta vivendo in generale in Italia, si è passati ad analizzare l’ancora difficile situazione della geotermia, anch’essa vittima di questa situazione di incertezza. Certa è la sua esclusione dall’ incentivazione prevista per le energie rinnovabili nel decreto FER1, probabile o almeno promesso anche dall’attuale sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, il suo inserimento nel decreto incentivi FER2, ancora molto lontano però dalla sua definizione e successiva approvazione dall’Unione Europea.

Si parla del secondo semestre 2020, ma intanto Enel è ferma nei suoi progetti di sviluppo, in attesa degli incentivi, e si limita a manutenzioni sugli impianti esistenti. Fatto positivo e straordinario il Consiglio Regionale sulla geotermia, tenutosi a Larderello il 1 agosto, che però sembra non aver avuto ancora effetti positivi.

Il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, in quell’occasione, disse due cose importanti:

1) il Cosvig deve diventare un’agenzia di sviluppo (ce lo auguriamo anche noi perché oltre ad intercettare una mole di finanziamenti molto più ampia rispetto ad oggi, diventerebbe un soggetto capace di realizzare direttamente progetti e limiterebbe il fenomeno di accumulo di risorse non investite per carenza di progettualità delle amministrazioni geotermiche. Sono infatti circa 50 i ML fermi nelle casse del Cosvig in attesa di essere spesi. Risorse che potrebbero essere volano di sviluppo per tutte le zone geotermiche).

2) EGP presenti il nuovo progetto di PC6, adeguato alle nuove normative della legge regionale del gennaio 2019, se lo presenta potremmo metterci a un tavolo e ragionare di concessioni (scadono nel 2024). Al momento queste due richieste sono cadute nel vuoto. Enel non può nascondersi dietro al paravento del FER 2, anche perché è evidente che il decreto, quando e se arriverà, conterrà al proprio interno interventi economici a sostegno di nuove tecnologie che permettano impatti ambientali ancora più bassi di quelli attuali. Interventi tecnologici ancora tutti da verificare e che richiedono da subito sperimentazioni e dati da acquisire. Come è evidente che il rinnovo delle concessioni rappresenti per EGP un tassello molto più importante rispetto al FER 2.

Per questo chiediamo a gran voce:

  • che l’Enel presenti quanto prima il nuovo progetto aggiornato della centrale PC6 e che inizi da subito le sperimentazioni
  • che la Regione Toscana inizi al più presto una discussione per il raggiungimento in tempi ragionevoli di una normativa chiara sui termini di gara sulle concessioni che permetta a tutte le aziende interessate, compresa naturalmente Enel Green Power, di approcciarsi in maniera positiva alla scadenza del 2024. È evidente anche l’importanza che ricopre la partita della valutazione degli assets in vista della gara.

Accolta positivamente da tutti i delegati la notizia della ricostituzione, anche da noi più volte sollecitata, dell’Osservatorio Economico della Val Di Cecina, che si è riunito per la prima volta mercoledì 11 dicembre; riteniamo che possa continuare a svolgere un ruolo fondamentale per la risoluzione di problematiche di zona mettendo insieme le varie istanze dei soggetti, economici e non, legati al lavoro. Sembra in fase conclusiva il protocollo d’intesa tra EGP e Comuni riguardante le ricadute della geotermia sul territorio. È indispensabile avviare quanto prima un percorso confederale di zona da estendere a tutti i territori interessati che metta insieme le categorie e permetta in un confronto serrato con EGP, che si è dichiarata disponibile, di affrontare e risolvere le ormai annose problematiche legate alle condizioni contrattuali e di sicurezza dei lavoratori dell’indotto.

di FILCTEM – CGIL Coordinamento Geotermico