Fondo monetario internazionale: «Gli investimenti pubblici al centro della ripresa». E se sono verdi rendono di più
L’elettricità verde e l’efficienza energetica degli edifici sono l’investimento a più alta intensità di lavoro
[6 Ottobre 2020]
La pandemia di Covid-19 sembra proprio aver appannato i sacri precetti neoliberisti. Infatti, il Fiscal Monitor del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) evidenzia che in tutto il mondo i Paesi stanno prendendo misure eccezionali, dando la priorità all’uscita dalla crisi sanitaria e alla sicurezza di famiglie e imprese- E’ su queste nuove basi che i governi devono, fin d’ora, preparare la transizione delle economie c verso quello che il Fmi chiama il mondo post-COVID-19, «in particolare per accompagnare i lavoratori nel loro ritorno all’attività».
In una nota di commento al Fiscal Monitor, Vitor Gaspar, Paolo Mauro, Catherine Pattillo e Raphael Espinoza, del Fiscal affairs department dell’Fmi, scrivono che «A questo riguardo, l’investimento pubblico è chiamato a svolgere un ruolo centrale» e che il Fiscal Monitor «Dimostra che un aumento degli investimenti pubblici nei Paesi avanzati e nei Paesi emergenti contribuirà a rilanciare l’attività dopo il fermo inflitto dalla crisi, che è sia la più grave che la più brutale della storia economica contemporanea. Una tale iniziativa permetterebbe infatti di creare milioni di posti di lavoro diretti a breve termine e aprirebbe la strada alla creazione di milioni di posti di lavoro supplementari a più lungo termine».
Dal rapporto Fmi risulta che un aumento dell’investimento pubblico equivalente all’1% del PIL rafforzerebbe la fiducia nella ripresa dell’attività e dinamizzerebbe il PIL del 2,7%, gli investimenti privati del 10% e i posti di lavoro dell’1,2%. Ma questo, come spiegano i 4 esperti «A condizione che i progetti approvati si basino su degli investimenti di alta qualità e che i livelli pre-esistenti di debito pubblico e privato non indeboliscano la risposta del settore privato a questa ripresa».
L’Fmi ammette che prima della pandemia gli investimenti pubblici (grazie anche alle ricette dello stesso Fmi, ndr) erano stati in calo per un decennio nonostante il cedimento di ponti e strade in alcuni Paesi avanzati e mentre nei Paesi emergenti e in via di sviluppo aumentava il bisogno di infrastrutture per i trasporti, il cibo, l’acqua potabile e i servizi igienici. Ora all’Fmi dicono che «Oggi è necessario investire urgentemente in diversi settori essenziali per fermare la pandemia, quali le cure sanitarie, le scuole, il rispetto delle misure igieniche negli edifici e nei trasporti o nello sviluppo delle infrastrutture digitali».
I bassi tassi di interessi fanno sì che sia un momento opportuno per investire un risparmio privato che resta abbondante ema l’investimento pubblico può essere il maggior vettore per la ripresa: «E’ così possibile creare tra 2 e 3 posti di lavoro diretti per ogni milione di dollari investito in progetti di infrastrutture tradizionali e tra i 5 e i 14 posti di lavoro diretti per ogni milione di dollari investiti nella ricerca e nello sviluppo dell’elettricità verde e degli edifici ad altro rendimento energetico».
Infatti, il Fiscal Monitor Fmi dice che «Anche gli investimenti verdi possono creare posti di lavoro. Nelle economie avanzate, l’intensità di lavoro sembra essere maggiore per gli investimenti verdi rispetto agli investimenti tradizionali. Ad esempio, l’intensità di lavoro – al netto della perdita di posti di lavoro nelle industrie tradizionali – è stimata in 8 posti di lavoro per 1 milione di dollari investito nell’elettricità verde
elettricità, 2 – 13 posti di lavoro nei nuovi edifici efficienti come come scuole e ospedali e 6 – 14 posti di lavoro nell’acqua green e nei servizi igienico-sanitari e efficienti pompe agricole e riciclo. Inoltre, molti posti di lavoro nelle energie rinnovabili non richiedono un livello di istruzione elevato e hanno basse barriere all’ingresso. Negli Stati Uniti, meno del 20% dei lavoratori nella produzione di energia pulita e in occupazioni efficienti dal punto di vista energetico hanno diplomi universitari»,
Le infrastrutture per l’energia pulita sono ad alta intensità di manodopera a breve termine, anche se non tutti gli investimenti verdi creano posti di lavoro rapidamente. Alcune forme di investimenti green non producono molti posti di lavoro a lungo termine e richiedono competenze specifiche, Il rapporto fa l’esempio delle pale eoliche che sono capital intensive e vengono fabbricate solo in pochi paesi. Inoltre, «Mentre gli investimenti green forniscono chiari guadagni di benessere globale, non hanno effetti distributivi diretti, specialmente nei Paesi a basso reddito. Gli investimenti green e ambientali possono essere combinati con i programmi per il pubblico impiego per massimizzare l’impatto sul lavoro dell’investimento (come per i progetti Green Army in Australia o Conservation Corps negli Stati Uniti), riqualificare la forza lavoro, e proteggere le persone nel settore informale (ad esempio, programmi di piantumazione di alberi in Etiopia e Pakistan)».
Ma per realizzare dei progetti di investimento può volerci tempo e per garantire che creino posti di lavoro ora che ce n’è più bisogno «I Paesi dovrebbero intensificare la manutenzione delle infrastrutture, laddove sono sicure – dicono i ricercatori Fmi – Ora è anche il momento di iniziare a rivedere e riavviare progetti promettenti ritardati a causa della crisi, accelerare i progetti in cantiere per portarli a compimento entro i prossimi due anni e pianificare nuovi progetti in linea con le priorità post-crisi».
Ma per diversi Paesi sarà molto difficile ottenere prestiti per investire, perché le condizioni di finanziamento sono rigide, ma, anche così, «Un graduale aumento degli investimenti pubblici finanziati dal prestito potrebbe ripagare, a condizione che i rischi di rollover (rischi associati al rifinanziamento del debito) e i tassi di interesse non aumentino troppo e i governi scelgano saggiamente i progetti di investimento. I Paesi potrebbero anche dover riallocare la spesa o aumentare le entrate aggiuntive per gli investimenti prioritari».
Il Fmi avverte che «I Paesi più poveri, soprattutto nel contesto degli Obiettivi di sviluppo sostenibile 2030, avranno bisogno del sostegno della comunità internazionale. Investire nell’adattamento ai cambiamenti climatici è fondamentale, soprattutto nei Paesi soggetti a inondazioni e siccità». Gli aiuti ufficiali ci sono stati, ma le stime dell’Fmi evidenziano che «I 10 miliardi di dollari stanziati nel 2018 sono inferiori ai 25 miliardi di dollari di investimenti richiesti ogni anno nelle economie a basso reddito».
E’ anche essenziale mantenere la qualità dei progetti di investimento: al Fiscal affairs department dell’Fmi hanno scoperto che «Il costo di un singolo progetto può aumentare fino al 10 – 15 percento solo perché viene intrapreso in un periodo in cui gli investimenti sono particolarmente elevati. La nostra analisi dimostra che gli aumenti dei costi tendono ad essere più elevati e i ritardi dei progetti sono più lunghi se i progetti vengono approvati e intrapresi quando gli investimenti pubblici sono notevolmente aumentati. Il rapido aumento degli investimenti pubblici comporta anche il rischio di facilitare la corruzione. Allo stesso modo, migliorare la governance della selezione e della gestione dei progetti è fondamentale, perché c’è spazio per migliorare l’efficienza delle infrastrutture in media di un terzo (come dimostrato in un libro recentemente pubblicato dall’Fmi: Well Spent: How Strong Infrastructure Governance Can End Waste in Public Investment)».
Il rapporto si occupa anche di come, durante questa crisi unica, gli investimenti pubblici potrebbero stimolare abbastanza la crescita da innescare la creazione di nuovi posti di lavoro nel settore privato. Anche se alcuni lavori non possono essere eseguiti in sicurezza durante la pandemia e se le imprese usciranno dalla crisi con una minore capacità finanziaria da investire, «Gli investimenti pubblici possono rafforzare la fiducia degli investitori privati nella ripresa e indurli a investire anche loro, in parte perché segnalano l’impegno del governo per una crescita sostenibile. I progetti di investimento pubblico possono anche stimolare gli investimenti privati in modo più diretto. Ad esempio, gli investimenti in comunicazioni digitali, elettrificazione o infrastrutture per i trasporti consentono l’emergere di nuove imprese». Ma l’Fmi sotolinea che «Anche gli investimenti nella sanità e in altri servizi sociali sono associati a notevoli aumenti degli investimenti privati nell’orizzonte di un anno».
I ricercatori concludono: «In sintesi, l’investimento pubblico è un elemento potente dei pacchetti di stimolo per limitare le ricadute economiche della pandemia. Anche se i Paesi continuano a salvare vite e mezzi di sussistenza, possono gettare le basi per un’economia più resiliente investendo in attività ricche di posti di lavoro, altamente produttive e più verdi».