Fitodepurazione per le acque reflue dell’isola, la Gorgona ci crede e punta a fondi nazionali

Simoncini: «Vogliamo promuovere Gorgona come pilota di un progetto di economia circolare, presenteremo la candidatura».

[25 Ottobre 2021]

La Giunta comunale di Livorno ha autorizzato la presentazione della richiesta di finanziamento al fondo per gli investimenti delle isole minori, messo a disposizione dal Governo nazionale, per un importo di 684mila euro da investire in Gorgona: l’idea è quella di ammodernare il sistema di raccolta e depurazione delle acque reflue civili per preservare l’ambiente naturale a terra ed in mare, permettendo al contempo esperienze di formazione e lavoro ai detenuti presenti sull’isola.

«Vogliamo promuovere Gorgona come pilota di un progetto di economia circolare grazie ad interventi  per la valorizzazione ambientale ed energetica dell’isola. A pochi giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del bando per investimenti per le isole minori presenteremo la candidatura per realizzare sull’isola di Gorgona progetti innovativi improntati alla sostenibilità ambientale. È il frutto di un lavoro che da tempo stiamo portando avanti con Asa  e il direttore dell’Istituto penitenziario», spiega l’assessore allo Sviluppo economico Gianfranco Simoncini.

Il piano prevede la realizzazione di una infrastruttura in grado di fitodepurare le acque reflue dell’isola per produrre acqua per  irrigare e allo stesso tempo recuperare i nutrienti da utilizzare come compost. Si riproporrebbe a Gorgona un’esperienza che ha già visto protagonista Asa nell’ambito del  progetto europeo “Hydrousa” nell’isola greca di Lesvos.

Il progetto prevede, inoltre, di coprire il fabbisogno energetico dell’impianto con fonti provenienti da energie rinnovabili (solare, eolico, moto ondoso) così da rendere carbon neutral il sistema.

«Si tratta di interventi  sull’economia circolare molto importanti che possono porre Gorgona all’avanguardia sul piano nazionale per i processi di depurazione naturale e sviluppo delle energie alternative, che dopo questi primi interventi potrebbero rendere carbon free l’isola per la produzione elettrica», conclude Simoncini.