Si punta a creare un hub energetico innnovativo nell’alto Adriatico integrando diverse tecnologie per generare energia pulita dal vento, dal sole e dall’idrogeno

Eolico offshore al largo di Ravenna? Saipem presenta il progetto, Legambiente lo sostiene

Il Cigno verde: «Un segnale in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione, si inserisce nel cuore del distretto oil&gas del Paese in crisi ormai da anni»

[26 Agosto 2020]

Più pale eolico e meno trivelle attive nell’oil&gas: dopo anni di dibattiti e, soprattutto, retromarce a causa di resistenze Nimby e Nimto finalmente dall’Alto Adriatico arrivano segnali di cambiamento, nel segno dell’eolico offshore. Dopo il progetto da 59 pale eoliche da 330MW di potenza al largo di Rimini, presentato dall’azienda Energia Wind 2020, a farsi avanti adesso è l’ipotesi di un parco eolico di fronte alle coste di Ravenna.

Protagonista dell’iniziativa è Saipem, che a tal proposito ha firmato un memorandum d’intesa con altre due società italiane specializzate nelle rinnovabili, Agnes e Qint’x. Il progetto prevede l’installazione di circa 56 turbine con fondazioni fisse sul fondo del mare in due siti differenti, il primo oltre le 8 miglia nautiche, il secondo oltre le 12 miglia: la potenza totale installata sarà pari a circa 450MW.

Nell’ambito dello stesso progetto, inoltre, si prevede di utilizzare tecnologie innovative come il solare fotovoltaico galleggiante attraverso la tecnologia proprietaria di Moss Maritime, parte della divisione Xsight di Saipem. Non solo: «La divisione Xsight – spiegano dall’azienda – ha già iniziato lo sviluppo di soluzioni integrate mirate all’utilizzo dell’energia rinnovabile e alla produzione di idrogeno “green”, e il progetto Agnes sarà il primo progetto dove tali soluzioni integrate prenderanno forma, dando la possibilità di trovare una soluzione alternativa al decomissioning delle piattaforme O&G presenti nel Mar Adriatico».

Grande attenzione anche alle ricadute socio-economiche dell’iniziativa, data la necessità di avviare una transizione giusta per i lavoratori oggi occupati nel comparto oil&gas che lungo le coste adriatiche dell’Emilia-Romagna ha ancora oggi importanti insediamenti. Il progetto – come sottolineano i proponenti – si collocherà infatti in un’area ad alta vocazione industriale e coinvolgerà la filiera locale a supporto del progetto stesso.

«L’accordo – spiega Mauro Piasere, chief operating officer di Xsight – si inserisce nel nuovo modello di business adottato dall’azienda, sempre più protagonista della transizione energetica, e inaugurato nel 2019 dall’accordo con Plambeck per lo sviluppo di parchi eolici con fondazioni galleggianti davanti alle coste dell’Arabia Saudita del Mar Rosso. Attraverso la divisione Xsight, Saipem ha intenzione di avviare un analogo progetto anche in Sicilia e in Sardegna, tramite l’utilizzo di fondazioni galleggianti per l’eolico, favorendo in questo modo la cantieristica italiana».

«La sigla di questo accordo – aggiunge con entusiasmo Alberto Bernabini, chief executive officer di Qint’x è un altro passo concreto verso la realizzazione di un progetto ambizioso nato due anni fa. La nostra vision è quella di creare un hub energetico innovativo nell’Alto Adriatico integrando diverse tecnologie per generare energia pulita dal vento, dal sole e dall’idrogeno».

Una prospettiva che ha già incassato l’interesse e il sostegno da parte di Legambiente, la più diffusa associazione ambientalista sul territorio nazionale.

«Un segnale importante, in linea con gli obiettivi europei, nazionali e regionali di decarbonizzazione –lo definiscono dal Cigno verde – Ancora più importante se questo segnale si inserisce nel cuore del distretto oil&gas del Paese in crisi ormai da anni».

A tal proposito l’associazione ambientalista torna a rimarcare la strategicità dell’eolico offshore in Adriatico per la transizione energetica. Come fatto per l’impianto di eolico a Rimini, Legambiente vuole sostenere i progetti sul rinnovabile e spera che la proposta di Ravenna trovi attuazione concreta.

«Per raggiungere il 100% di rinnovabili promesso dalla Regione, l’eolico è necessario a Ravenna come a Rimini. Pertanto – concludono da Legambiente – si concretizzino queste possibilità nel minor tempo possibile e minimizzando le polemiche di contrarietà. Di pari passo però, è necessario non retrocedere sui piani di decommissioning delle piattaforme estrattive, non farsi abbindolare da miracolosi progetti di stoccaggio della CO2 ed abbandonare l’idea di rilanciare le attività estrattive».

L. A.