Empoli food 2030, parte dalla Toscana la nuova sfida per la sostenibilità alimentare

La sindaca Barnini: «Perché essere tanto dipendenti per produzione e consumo agricolo quando invece il nostro Paese ha tutte le caratteristiche per poter crescere da questo punto di vista?»

[14 Aprile 2022]

Empoli food 2030, il progetto pensato dal Comune toscano per rendere più sostenibile il sistema alimentare e agricolo empolese, è stato presentato e firmato nei giorni scorsi nel Palazzo municipale accogliendo numerose adesioni: i firmatari spaziano dalle associazioni di agricoltori (come Cia e Coldiretti) a quelle attive nel terzo settore (Emporio solidale e Croce rossa, tra gli altri) o commerciale (Confesercenti e Cna, ad esempio).

L’iniziativa è infatti a spettro molto ampio: sono quattro i temi principali che compongono Empoli food 2030 e ventinove le azioni per consolidare e intensificare una politica urbana del cibo, con l’obiettivo di realizzare lo sviluppo sostenibile del sistema alimentare locale.

La strategia empolese segue quella di importanti città come Milano e Roma, che sono da anni impegnate nelle politiche urbane del cibo, intese come l’insieme delle decisioni che influenzano i modi in cui le persone in città producono, acquistano, consumano e smaltiscono il cibo, rendendo i cittadini più sensibili, con l’obiettivo di cambiare in chiave sostenibile la produzione del cibo, ma anche la sua trasformazione, la logistica, la distribuzione, il consumo e il sistema dei rifiuti. Tutto questo seguendo le indicazioni dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, a cui Empoli Food 2030 si ispira, anche nella scelta del nome.

«Vogliamo migliorare ciò che stiamo già facendo – spiega la sindaca, Brenda Barnini – l’acquisto a chilometro zero nella mensa scolastica, la distribuzione di pasti a domicilio, la forza dell’Emporio solidale come distribuzione di spese per chi ha più bisogno, e poi aggiungere una sensibilità più diffusa su tutta la comunità che porti sempre di più alla consapevolezza che attorno al consumo del cibo passa una delle grandi sfide del cambiamento dei nostri tempi. Questo momento difficile credo vada un po’ sfruttato per renderci conto di determinate scelte e stili di vita che avevamo da sempre e che oggi però ci presentano il conto, perché essere tanto dipendenti sia dal punto di vista energetico ma anche dal punto di vista della  produzione e consumo agricolo quando invece il nostro Paese ha tutte le caratteristiche per poter crescere da questo punto di vista, deve essere il momento in cui tutti ce ne accorgiamo e cominciamo a mettere in campo anche comportamenti diversi. Queste pratiche possono iniziare a costruire un modello economico e produttivo che valorizzi maggiormente il territorio, la sostenibilità e quindi anche la vicinanza delle produzioni».

Andando più nel dettaglio, Empoli Food 2030 è una strategia che si esprime attraverso 4 obiettivi: garantire cibo sano per tutti, lottare contro lo spreco di cibo, educare a una sana alimentazione e rafforzare la tradizione e la cultura del cibo locale. Al fine di realizzarli sono state previste complessivamente 29 azioni, alcune in cui la comunità empolese è già impegnata come il pasto a domicilio, lo sportello del nutrizionista, la food bag da consegnare nelle scuole e il progetto del Mercatale di Empoli, altre che i partecipanti al progetto si impegnano a realizzare entro il 2030.

Tra le tante azioni l’amministrazione si è impegnata a consegnare il Certificato di Qualità Food2030 ai ristoranti e agli esercizi commerciali che valorizzeranno nei loro menù cibi sani, freschi e a km zero, doneranno o venderanno a prezzi contenuti il cibo invenduto a fine giornata e consegneranno ai clienti la food bag, in cui collocare il cibo ordinato, ma non consumato.