Attesi nuovi percorsi formativi per nuove figure professionali specializzate sulla geotermia

Emendamento al decreto Aiuti ter chiede bollette dimezzate per i Comuni geotermici

E la Regione punta sulla proroga delle concessioni in scadenza al 2024: «Per noi è la strada maestra»

[28 Ottobre 2022]

I deputati toscani del Partito democratico hanno presentato un emendamento per la conversione in legge del decreto Aiuti ter (dl 23 settembre 2022, n. 144), che chiede uno «sconto del 50% per le bollette di famiglie ed imprese dei comuni geotermici», dove si produce tanta energia elettrica da poter soddisfare oltre il 30% del fabbisogno toscano di elettricità.

Questa energia elettrica, essendo immessa nella rete nazionale, non incide però in modo diretto sulle bollette locali, al contrario di quanto accade per l’uso diretto del calore. I cascami termici delle centrali geotermoelettriche infatti alimentano già i teleriscaldamenti in 9 Comuni sede d’impianto, dove le bollette per riscaldamento e acqua calda sono da sempre – anche al di là dell’attuale fase di crisi energetica – più che dimezzate se messe a confronto con l’uso dei combustibili fossili (la Ges di Pomarance, ad esempio, presenta tariffe immutate dal 2009, nonostante in questa fase i costi di gestione del servizio si stiano impennando).

Adesso l’emendamento si propone di ottenere lo stesso beneficio in bolletta elettrica: un’iniziativa sottoscritta dai deputati Pd Marco Simiani, Simona Bonafè, Laura Boldrini, Emiliano Fossi, Federico Gianassi e Christian Di Sanzo (il provvedimento verrà sostenuto a Palazzo Madama dai senatori toscani Pd Dario Parrini, Ylenia Zambito e Silvio Franceschelli).

«La geotermia è una fonte naturale pulita e rinnovabile – sottolineano nel merito Simiani e Bonafè – Le zone interessate sono spesso aree marginali ed interne già penalizzate dal punto di vista sociale, economico ed occupazionale, ma garantiscono energia a vasti bacini di utenza contigui: è quindi giusto che i territori che ospitano tale risorsa possano usufruire, oltre alle attuali royalty previste dalla legge ed in questa fase di crisi energetica, di ulteriori ricadute tangibili. Ci auguriamo che il Governo e la maggioranza, anche in relazione alle promesse fatte sia in campagna elettorale sia in fase di insediamento del nuovo esecutivo, possano sostenere concretamente questa iniziativa».

Nel frattempo, ieri il convegno Geotermia e indotto organizzato da Confapi Toscana al Teatro De Larderel di Pomarance (PI) ha permesso di fare il punto su alcune delle principali questioni che gravano sul mancato sviluppo di questa risorsa rinnovabile.

«Non possiamo perdere il treno del raddoppio della potenza geotermica da installare in Italia al 2050, dobbiamo lavorare da subito per arrivare ad un incremento di 200MW già al 2030 – ha spiegato l’assessora regionale all’Ambiente, Monia Monni – Sarebbe un errore imperdonabile se il Paese pensasse di affrontare la crisi energetica dimenticandosi di quella climatica. Non possiamo pensare di uscire dalla dipendenza da gas russo semplicemente diventando dipendenti dal gas di altri Paesi. La decarbonizzazione non è più rimandabile, ma la conversione alle rinnovabili per esser davvero sostenibile deve tener conto dei territori su cui gli impianti andranno ad insistere».

Per quanto riguarda in particolare il tema delle concessioni minerarie per la coltivazione della risorsa geotermica, l’assessora ha osservato che «vista la scadenza delle attuali concessioni al 2024, le strade sono due: mettere la Regione nella condizione di fare subito le nuove gare, consentendo comunque il riconoscimento degli investimenti, oppure quella che per noi è la strada maestra, cioè prorogare le concessioni attuali, dialogando con l’Unione europea. Non vi sono soluzioni intermedie. Ogni strada che blocchi lo sviluppo della geotermia in Italia e in Toscana troverà la nostra più ferma opposizione».

Al centro del convegno anche il tema occupazionale e dell’indotto legato al geotermico, con l’esigenza delle imprese di aver personale sempre più specializzato. Su questo ha risposto l’assessora a Istruzione, formazione e lavoro, Alessandra Nardini, che ha raccolto la proposta di Confapi di istituire una nuova figura professionale specializzata nella gestione della risorsa geotermica nel repertorio formativo regionale.

«Abbiamo ben chiara l’importanza di questo settore ed anche per questo ho dato subito la mia disponibilità a valutare l’inserimento di una nuova figura professionale nel nostro repertorio regionale – ha sottolineato Nardini –  Voglio inoltre ricordare la possibilità di una collaborazione con la Fondazione Its Energia e Ambiente, che opera su tutto il territorio regionale e che, insieme alle altre Fondazioni del sistema Its toscano, rappresenta una grande opportunità per le nostre ragazze ed i nostri ragazzi».