Elezioni Ue, il Wwf chiama i partiti a un Patto europeo per la sostenibilità

In tutta Europa già oggi ci sono circa 24 milioni di aventi diritto al voto che lavorano nella green economy

[16 Maggio 2019]

Mancano 10 giorni all’appuntamento italiano con le elezioni europee, che chiameranno alle urne 400 milioni di cittadini aventi diritto al voto: circa 24 milioni tra questi – secondo l’ultimo report Eurobarometro – sono lavoratori occupati in piccole e medie imprese attive in ambiti della green economy, e appare ragionevole pensare che il voto che esprimeranno loro stessi, e magari anche familiari e amici, sarà direttamente influenzato dalla qualità delle proposte che i partiti candidati all’Europarlamento hanno messo in campo per quanto riguarda lo sviluppo sostenibile.

Il Wwf, consapevole dell’importanza di questi numeri, dopo decine di incontri e contatti con tutte le maggiori forze politiche dei 28 Paesi membri – Italia compresa, con M5s, Lega, Pd, Forza Italia, Più Europa, Sinistra italiana, Verdi – avanza un “Patto europeo per la sostenibilità” sulla base del quale chiede alle forze politiche in campo di sottoscrivere un patto di responsabilità con l’elettorato basato su in 4 obiettivi cardine per la prossima legislatura europea.

Il primo obiettivo dichiara che per migliorare la sicurezza e il benessere dell’Europa c’è bisogno di combattere più efficacemente il cambiamento climatico e il degrado ambientale, e pone come obiettivo principe zero emissioni nette di gas serra entro il 2040 (molti Stati tra i quali da ieri la Germania stanno lavorando all’obiettivo zero emissioni nette al 2050, ma tra questi non c’è l’Italia); il secondo obiettivo propone il superamento della crisi economica, che sta producendo ancora oggi i suoi effetti negativi, dedicando il 50% del budget europeo a sostegno dei settori economici verdi e blu; il terzo obiettivo chiede che l’Europa mantenga elevati standard di sostenibilità per rafforzare sul piano interno e internazionale la sua leadership in campo ambientale, in particolar modo definendo una Strategia europea trasversale per lo sviluppo sostenibile; il quarto e ultimo pilastro si sofferma invece sulla necessità di migliorare la governance della Commissione e del Parlamento europei per favorire la transizione, e dunque avanza la proposta di un vicepresidente della Commissione Ue come regista di un Piano d’azione per il clima e le risorse naturali.

Nella legislatura appena terminata non tutti i partiti italiani si sono dimostrati coerenti, con i loro voti in Europarlamento, ai principi racchiusi nel Patto avanzato dal Wwf, come dettaglia lo stesso Panda in una sorta di “ecoscreening” (qui la panoramica completa, ndr) sulle votazioni espresse, con gli schieramenti di sinistra e centro sinistra generalmente più in sintonia con le iniziative per uno sviluppo sostenibile di quelli a destra nello scacchiere politico (e un posizionamento ondivago ma sbilanciato in positivo per il M5S); il manifesto avanzato adesso dal Wwf rappresenta l’occasione per dichiarare un impegno più netto a favore della green economy, anche se le ragioni d’ottimismo non sono molte. Prima delle elezioni legislative che si sono tenute lo scorso anno in Italia entrambi i partiti oggi al Governo – M5S e Lega – hanno firmato il Patto per l’ecologia elaborato sempre dal Wwf, ma gli impegni non sono stati ancora mantenuti.