Elettricità futura sul Piano energia e clima: da rafforzare idroelettrico, bioenergie, geotermia

Per la principale associazione delle imprese elettriche italiane occorre «garantire la disponibilità di un mix energetico inclusivo ed equilibrato»

[10 Gennaio 2019]

La corposa proposta di Piano nazionale energia e clima italiano è stato pubblicato due giorni fa dai ministeri competenti, e le prime osservazioni nel merito da parte degli stakeholder nazionali non sono tardate ad arrivare. «La proposta di Piano energia e clima è un importante punto di partenza – osserva Simone Mori come presidente di Elettricità futura, la principale associazione delle imprese elettriche italiane – che consentirà al sistema delle imprese di costruire i propri piani di sviluppo in un quadro di riferimento di medio termine chiaro e ben definito».

In particolare il target di fonti rinnovabili elettriche (ovvero 55,4% al 2030) proposto dal Governo M5S-Lega, che «sostanzialmente conferma quello della Sen» approvata due anni fa dal Governo Gentiloni, viene definito da Elettricità futura come «ragionevolmente ambizioso». Nel raggiungimento di tale traguardo il fotovoltaico e l’eolico giocheranno un ruolo fondamentale, con un’importante sottolineatura degli interventi di revamping e repowering, che consentiranno di incrementare la produzione green, minimizzando costi e uso del territorio. Nel puzzle mancano però pezzi importanti: «Andrebbe rafforzato il ruolo di altre fonti, quali l’idroelettrico, in particolare di piccola taglia, le bioenergie o la geotermia, nell’ottica – spiegano da Elettricità futura – di garantire la disponibilità di un mix energetico inclusivo ed equilibrato».

Per quanto riguarda invece il settore della mobilità, Elettricità futura accoglie con grande favore la previsione al 2030 di un parco di veicoli elettrici pari a 6 milioni di unità, 1 milione in più rispetto a quanto prospettato dalla Sen. Come per tutto il resto, sul punto vale però la critica sollevata dal vicepresidente del Kyoto club Francesco Ferrante: il Piano nazionale energia e clima varato dal Governo gialloverde individua «solo scenari, non sono indicate le politiche» per raggiungerli.

Urgono dunque importanti migliorie. «Elettricità futura è ovviamente pronta a fornire il proprio contributo nella fase di consultazione – conclude il presidente Mori – portando la voce della filiera del settore elettrico italiano, per sostenere il processo di transizione energetica e consentire così al nostro Paese di mantenere la posizione di leadership nell’ambito delle sfide ambientali e tecnologiche».

L. A.