Distretto circolare, Alia completerà il progetto di Empoli per discuterlo pubblicamente

«Aprire un confronto pubblico su una soluzione tecnologica innovativa, sicura, in grado garantire con il riciclo chimico la chiusura del ciclo della economia circolare»

[21 Dicembre 2022]

Il gestore interamente pubblico dei servizi d’igiene urbana nell’Ato Toscana centro, Alia, manterrà fede all’impegno preso: il progetto definitivo per il Distretto circolare di Empoli sarà completato, in modo da «poter discutere con dati ufficiali e in maniera trasparente tutti i punti critici sollevati da cittadinanza e comitati, in un confronto pubblico aperto ad esperti, università, cittadini, comitati, associazioni ambientaliste, imprenditoriali con il coinvolgimento di un ente o istituzione indipendente».

Una presa di posizione che arriva dalla società dopo il cambio di rotta deciso dalla sindaca Brenda Barnini, che dopo un’iniziale apertura a valutare il progetto ha ritirato la disponibilità a fronte della protesta scatenata dai comitati locali: la più classica delle sindromi Nimby (non nel mio giardino), cui sembra affiancarsi adesso la sindrome Nimto (non nel mio mandato elettorale).

Nel merito, da Alia evidenziano «l’emergere di un forte clima di tensione culminato con le minacce verso la sindaca e intimidazioni verso i dipendenti dell’azienda, l’ostilità e la contrapposizione ideologica alimentata da gruppi organizzati per evitare una discussione nel merito della proposta, assieme alla diffusione di allarmanti fake news – ampiamente chiarite durante gli incontri pubblici  e pubblicate sul sito www.distrettocircolareempoli.it – su tecnologia, impatti sulla salute, rischi di disastri ambientali, ha reso purtroppo impossibile la prosecuzione di un dialogo costruttivo con la cittadinanza in merito a questa soluzione».

E questo nonostante il percorso partecipativo avviato prima ancora di avere a disposizione un progetto definitivo, con due consigli comunali, tre incontri pubblici e un sito dedicato con tutte le presentazioni e le risposte a oltre 150 domande arrivate dai cittadini.

Almeno la fase di progettazione, comunque, andrà avanti: «Si ritiene doveroso mantenere fede a quell’impegno – concludono da Alia –, a tutela della propria missione e della serierà del lavoro di decine di professionisti impegnati nella progettazione, per arrivare ad aprire un confronto pubblico su una soluzione tecnologica innovativa, sicura,  in grado garantire con il riciclo chimico la chiusura del ciclo della economia circolare, assicurando assieme a tutte le altre progettualità in via di sviluppo la massima capacità di differenziazione per recuperare la maggior quantità di materia, superando la dipendenza impiantistica da altre regioni con i crescenti costi ambientali, sociali ed economici per il territorio».