Individuati target minimi per le stazioni di ricarica elettrica e da idrogeno, su strada e non solo

Dall’Ue nuovi obiettivi nazionali vincolanti sull’infrastruttura per la mobilità sostenibile

Timmermans: «Vogliamo che ogni conducente in Europa, che sia al volante di veicoli elettrici o di altro tipo, abbia la certezza di poter viaggiare con tranquillità in tutto il continente»

[28 Marzo 2023]

Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto ieri un accordo politico – che resta però ancora da adottare in via definitiva – per sostenere la transizione verso la mobilità sostenibile, concordando nuovi obiettivi nazionali vincolanti sul numero di stazioni per la ricarica elettrica e per il rifornimento di idrogeno.

Il nuovo regolamento sulla realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi (Afir) fissa, tra il 2025 e il 2030, molte misure che dovranno essere messe in campo; non solo lungo le strade europee ma anche per la fornitura di elettricità da terra nei porti marittimi e lungo vie navigabili interne e per la fornitura di elettricità agli aeromobili in stazionamento.

In particolare, l’infrastruttura di ricarica per autovetture e furgoni deve crescere allo stesso ritmo della diffusione dei veicoli. A tale fine, per ciascuna autovettura elettrica a batteria immatricolata in uno Stato membro deve essere messa a disposizione una potenza di uscita di 1,3 kW nell’infrastruttura di ricarica accessibile al pubblico. Inoltre, a partire dal 2025, lungo la rete transeuropea dei trasporti (Ten-T) devono essere installate ogni 60 km stazioni di ricarica rapida di almeno 150 kW.

Diviene poi necessario realizzare, a partire dal 2025, stazioni di ricarica per i veicoli pesanti con una potenza di almeno 350 kW. Queste stazioni devono essere dislocate ogni 60 km lungo la rete centrale Ten-T e ogni 100 km sulla più ampia rete globale Ten-T, assicurando entro il 2030 la completa copertura della rete. Le stazioni di ricarica devono inoltre essere installate in aree di parcheggio sicure per la ricarica notturna e all’interno dei nodi urbani per i veicoli addetti alle consegne.

A partire dal 2030 dovrà inoltre essere realizzata un’infrastruttura di rifornimento di idrogeno in grado di servire sia autovetture che furgoni in tutti i nodi urbani e ogni 200 km lungo la rete centrale Ten-T, con una rete sufficientemente capillare da consentire la circolazione dei veicoli a idrogeno in tutta l’Ue.

Infine, i gestori dei punti di ricarica elettrica e delle stazioni di rifornimento di idrogeno devono garantire la completa trasparenza dei prezzi, offrire un metodo comune di pagamento ad hoc, come le carte di debito o di credito, e rendere disponibili attraverso strumenti elettronici i dati (ad esempio l’ubicazione), garantendo che il cliente sia pienamente informato.

Guardando al traffico navale, i porti marittimi in cui il numero di scali effettuati da navi da passeggeri di grandi dimensioni è almeno 50 o in cui il numero di scali effettuati da navi portacontainer è almeno 100 devono fornire a tali navi elettricità tramite uscita da terra entro il 2030. Questo non solo contribuirà a ridurre l’impronta di carbonio del trasporto marittimo, ma abbatterà in misura significativa anche l’inquinamento atmosferico locale nelle zone portuali.

Gli aeroporti sono chiamati invece a fornire energia elettrica agli aeromobili in stazionamento presso tutte le postazioni con pontile (gate) entro il 2025 e presso tutte le postazioni remote entro il 2030.

Da parte sua, la Commissione europea accoglie con favore l’intesa raggiunta tra Europarlamento e Consiglio, parlando di «un accordo storico, che consentirà la transizione verso un trasporto a zero emissioni e contribuirà al nostro obiettivo di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030».

«La transizione verso una mobilità a zero emissioni – osserva nel merito Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione per il Green deal europeo – deve poggiare sull’infrastruttura giusta, pronta quando ve ne è bisogno là dove ve ne è bisogno. Vogliamo che ogni conducente in Europa, che sia al volante di veicoli elettrici o di altro tipo, abbia la certezza di poter viaggiare con tranquillità in tutto il continente. Con questo accordo garantiamo che in tutta Europa siano disponibili opzioni sufficienti e di agevole utilizzo, sia per le autovetture che per i veicoli pesanti».