Dall’Elba a Pontedera, ecco come si avviano a riciclo gli imballaggi in acciaio dell’Arcipelago
Gentili (Esa): «Siamo determinati a raggiungere l’80% nella raccolta differenziata, per questo abbiamo investito su nuove postazioni tecnologiche che agevolano i turisti»
[9 Luglio 2021]
Anche in vacanza è importante differenziare correttamente gli imballaggi in acciaio, dai barattoli alle scatolette: per questo all’Elba è sbarcata la campagna “Cuore Mediterraneo”, promossa dal consorzio Ricrea, in modo da entrare in contatto diretto con bagnanti e diportisti per conoscere le loro abitudini e invitarli a scoprire i vantaggi di una corretta raccolta differenziata e il valore del riciclo degli imballaggi in acciaio.
«Siamo determinati a raggiungere l’importante traguardo dell’80% nella raccolta differenziata – spiega Francesco Gentili, presidente di Elbana servizi ambientali (Esa), che gestisce i servizi d’igiene urbana sul territorio – Per questo abbiamo investito su nuove postazioni tecnologiche che agevolano turisti e diportisti a conferire correttamente rispettando l’ambiente. In questo modo, inoltre, aiutiamo i cittadini ad avere un risparmio sulle tariffe».
Ma una volta raccolti separatamente dai cittadini, questi materiali dove vanno? «Gli imballaggi in acciaio raccolti sull’Isola d’Elba come in tutto l’Arcipelago toscano arrivano nel nostro stabilimento di Pontedera – documenta Livio Giannotti, presidente Revet – Lì vengono lavorati ulteriormente, selezionati, ripuliti, ridotti in proler e avviati a nuova vita attraverso la rifusione nelle acciaierie».
E da lì sono pronti per rientrare sul mercato come nuovi prodotti, in modo da chiudere davvero il cerchio dell’economia circolare: «Una volta avviati al riciclo possono rinascere, trasformandosi ad esempio in chiodi, bulloni, travi per l’edilizia, binari ferroviari o arredi urbani. Grazie alla preziosa collaborazione di Esa e Revet riusciamo a garantire nell’Arcipelago toscano ottimi risultati di raccolta e riciclo degli imballaggi in acciaio, materiale permanente che si ricicla al 100% all’infinito e non deve assolutamente essere sprecato, finendo in discarica», conclude il direttore Ricrea Federico Fusari.