Dal termovalorizzatore di Foci energia per 43mila toscani

Arpat: «Tutti i controlli effettuati hanno evidenziato una corretta gestione dell’impianto»

[19 Gennaio 2017]

Il termovalorizzatore di Foci (Poggibonsi) è un impianto che da una parte garantisce – insieme agli altri gestiti da Sienambiente – l’autosufficienza impiantistica per la gestione dei rifiuti urbani alla provincia di Siena, e dall’altra produce in un anno (2015) 43.954.560 kWh di energia elettrica: l’equivalente del fabbisogno di oltre 43.000 cittadini toscani, le cui esigenze energetiche vengono soddisfatte evitando (rispetto ai combustibili fossili) l’immissione in atmosfera di 10.536 tonnellate di CO2. Inaugurato nel 2008, l’impianto permette di conferire fino a 70.800 ton/anno suddivisi tra rifiuti urbani della Valdelsa (72 ton/giorno), Css proveniente dall’impianto di selezione de Le Cortine (142 ton/giorno) e rifiuti speciali non pericolosi assimilabili agli urbani (13 ton/giorno).

Come viene gestito quest’impianto fondamentale per il territorio? Per rispondere con cognizione a questa domanda una rappresentanza del Consiglio comunale di Siena ha visitato nei giorni scorsi il termovalorizzatore, alla quale sono stati illustrati in particolare i principali aspetti tecnici dell’impianto: procedure di conferimento, piano di monitoraggio e sistema di filtraggio che fa del termovalorizzatore di Foci un impianto all’avanguardia.

«A dimostrarlo – sottolineano da Sienambiente – ci sono anche gli esiti di una recente verifica dell’Arpat, ente pubblico preposto al controllo, che nel verbale della sua ispezione ha affermato che “tutti i controlli effettuati hanno evidenziato una corretta gestione dell’impianto, il rispetto dei limiti di emissione imposti in autorizzazione e degli obblighi di autocontrollo e comunicazione, compreso l’invio del Rapporto Ambientale Annuale”. Arpat, ha inoltre controllato i dati del Sistema di monitoraggio in continuo alle emissioni (SME) 2016 che Sienambiente invia settimanalmente ad Arpat, verificando la correttezza e il rispetto della tempistica delle comunicazioni».

In questo modo, l’impianto di Foci svolge correttamente il proprio ruolo nel ciclo necessario a una integrata e virtuosa gestione dei rifiuti sul territorio, composto dai noti passaggi che vedono la raccolta seguita dal recupero di materia, da quello di energia e infine della smaltimento  in discarica del residuo (la riduzione dei rifiuti, come logico, può avvenire solo all’origine produttiva e non al cassonetto). Un percorso individuato già nel Piano regionale rifiuti e bonifiche (Prb), che mira entro il 2020 a raggiungere il 70% di raccolta differenziata, il 60% di recupero di materia, il 20% di recupero energetico (rispetto all’iniziale 13%) e il 10% di conferimenti in discarica (rispetto al 42%). Obiettivi che avvicinerebbero la Toscana alle migliori esperienze europee: mentre in Italia il 19% dei rifiuti urbani va oggi a termovalorizzazione, la Svezia ha raggiunto quota 50%.