Dare corpo a tutto il potenziale di pale eoliche occuperebbe solo lo 0,001% del territorio

Dal petrolio all’eolico, nuove possibilità di sviluppo sostenibile per la Basilicata

Anev: «Se si raggiungessero gli obiettivi posti dal Pniec al 2030, nella Regione lucana si avrebbero 2.658 lavoratori diretti e 1.697 indiretti»

[22 Luglio 2021]

L’eolico ha un enorme potenziale ancora latente in una Regione, la Basilicata, storicamente legata all’estrazione del petrolio per la produzione energetica: sostenere la transizione alle fonti rinnovabili permetterebbe un robusto incremento occupazionale quanto un drastico abbattimento delle emissioni inquinanti e climalteranti, ma per raggiungere l’obiettivo è necessaria una fattiva collaborazione istituzionale.

Per esplorare i margini di sviluppo sostenibile si è tenuto ieri il convegno online, promosso dall’Anev – l’Associazione nazionale energia del vento – dal titolo Regioni rinnovabili: l’energia eolica in Basilicata.

«Nella Regione lucana qualora si raggiungessero gli obiettivi posti dal Pniec al 2030, si avrebbero 2.658 lavoratori diretti e 1.697 indiretti, numeri rilevanti in un territorio del Meridione dove c’è carenza di occupazione – osserva il presidente Anev, Simone Togni – Si tratta inoltre di un territorio dove il settore fossile ha dominato e dove invece, grazie al potenziale eolico, si potrebbe produrre energia pulita e rispettosa dell’ambiente. Ricordo che se si realizzasse tutto l’eolico previsto dal potenziale regionale, a fronte dei grandi benefici energetici, occupazionali, si avrebbe una occupazione di territorio regionale pari solo allo 0,001%. Questi dati non devono essere trascurati dai pubblici decisori ed è necessario evitare, come già accaduto, di far ricadere i costi della burocrazia sui cittadini. Bisogna andare oltre i proclami e adoperarsi attivamente per lottare contro i cambiamenti climatici».

Non a caso il tema caldo del webinar è stato quello delle autorizzazioni regionali, da semplificare rendendo al contempo più trasparente il processo amministrativo.

«L’occasione di confronto è quanto mai utile e necessaria al fine di definire le strategie delle politiche energetiche da attuare in Basilicata – commenta la consigliera regionale Dina Sileo – È giunto davvero il momento di coniugare gli equilibri fra paesaggio e politiche di sviluppo che l’Europa ci chiede di attuare in tempi stretti. La transizione ecologica impone un veloce processo di decarbonizzazione e l’Italia è chiamata a mettersi al passo al fine di evitare perdite sul mercato dell’energia. Servono, dunque, politiche di pianificazione del territorio per aree vocate, serve la semplificazione amministrativa per gli investitori, ma serve soprattutto che l’energia da fonti rinnovabili venga volta a processi di autoconsumo e di economia circolare all’interno del nostro stesso Paese. Non c’è tempo da perdere. L’Italia non può rischiare di perdere una grande occasione e di favorire mercati esteri».