Cresce ancora il turismo in Toscana, soprattutto nelle città d’arte e nelle aree collinari

Gli ambiti turistici che hanno mostrato una maggiore attrattività sono quelli delle principali città d'arte e quelli rurali collinari. Ma per contrastare l’overtourism occorre incoraggiare i turisti a scoprire gli angoli della Toscana meno famosi, ma di certo non meno affascinanti

[18 Giugno 2019]

Dopo un 2017 dai grandi numeri anche il 2018 si conferma come un anno molto positivo per il turismo in Toscana, come testimonia il rapporto Irpet presentato oggi in Regione: le presenze ufficiali hanno ampiamente sfondato il muro dei 48 milioni (+3,8%), mentre quelle totali si stima siano state superiori ai 51 milioni. A far da traino sono ancora i mercati stranieri (+4,1%), con un dato che doppia quello nazionale, anche se risulta in crescita pure la componente domestica (+3,4%).

Gli ambiti turistici che hanno mostrato una maggiore attrattività sono quelli delle principali città d’arte (+6,8%) e quelli rurali collinari (+7,6%). Più lieve l’aumento per gli ambiti montani (+1,8%) mentre le aree balneari (+0,02%) soffrono il ritorno della competizione internazionale della sponda sud ed est del Mediterraneo, sul fronte degli stranieri in particolare. Rilevante anche la crescita (+5,2%) dei due ambiti contenenti le principali città termali, sebbene non ancora in grado di recuperare pienamente i livelli pre-crisi.

Allargando lo sguardo all’ultimo decennio, tra gli ambiti d’arte più dinamici in termini di presenze Terre di Pisa (+18%), Arezzo (+13%) e Terre di Siena (+5,5%). Buona performance anche per Piana di Lucca (+4,7%), mentre rimane fuori scala il dato di Firenze e delle aree circostanti: +50,8% delle presenze dal 2008. Per quanto riguarda invece le aree collinari a crescere di più è l’ambito del Valdarno Aretino (+16,4%) grazie all’aumento delle presenze italiane (+31,4%) rispetto a quelle straniere (+10,6%). Al secondo posto nel trend l’ambito ‘Terre di Valdelsa e dell’Etruria Volterrana’ (+11,7%). Seguono Val d’Orcia (+11,1%) e Val di Chiana aretina (+8,7%), ma anche qui il dato sconta il recupero delle inadempienze

Assai più modesti i numeri della montagna, che segna un +1,8% delle presenze grazie soprattutto degli stranieri (+4,3%), mentre gli italiani registrano una stabilità assoluta (+0,0%): gli ambiti più dinamici sono Lunigiana (+ 27,6%), Pistoia e montagna pistoiese (+4,7%), Amiata (+2,1%). Arriva invece un segno meno per la locomotiva del sistema balneare regionale, quella Costa degli Etruschi che negli ultimi dieci anni aveva continuato a crescere quasi ininterrottamente (+12,2% le presenze) nonostante la crisi, grazie alla tenuta sul fronte interno (+0,9%) e alla spinta del turismo internazionale (+30,1%):  nel 2018 il -0,6% va in buona parte attribuito alla diminuzione degli italiani (-2,1%), non sufficientemente controbilanciata dall’aumento degli stranieri (+1,4%).

Complessivamente comunque, nell’arco degli ultimi dieci anni il turismo ha dato molto all’economia toscana: ha creato circa 22.300 posizioni lavorative in più, con la Toscana che si è dimostrata inoltre capace di approfittare del trend globale di crescita degli arrivi internazionali in tutto il mondo, aumentati nel 2018 del 6% rispetto all’anno precedente, intercettando buona parte del +7% che ha riguardato l’Europa mediterranea grazie a due elementi chiave in cima alle preferenze: città d’arte e paesaggio collinare. Tanto che in alcuni luoghi è arrivato ora il momento di gestire in maniera diversa il fenomeno, con l’area fiorentina soprattutto che sta soffrendo di overtourism – sfatando definitivamente la vulgata che vuole nel turismo un attività a “impatto zero” o quasi ,– incoraggiando i turisti a scoprire angoli della Toscana meno famosi ma di certo non meno affascinanti.

«I dati Irpet ci mostrano come il futuro della promozione turistica passi da una sempre più mirata attività di promozione per specifici prodotti e target di riferimento – commenta il direttore di Toscana Promozione Turistica, Francesco Palumbo – La nuova programmazione operativa dell’Agenzia punta a riorganizzare l’offerta partendo dai 28 ambiti territoriali di destinazione con i quali dobbiamo necessariamente lavorare fianco a fianco. Il lavoro con i territori diventa in questo senso. E per fare questo Toscana Promozione Turistica, in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana e tenendo conto della classificazione utilizzata a livello nazionale, sta lavorando ad un catalogo dei prodotti turistici che andrà incrociato con la domanda interna e internazionale. Tra gli elementi di novità che ci saranno di aiuto i n questa attività – conclude Palumbo – ci sono i Prodotti turistici omogenei, un nuovo strumento da integrare con gli ambiti per superare le suddivisioni amministrative ed arrivare a un’offerta in grado di risponder alle nuove motivazioni di viaggio».