Rossi: «Disperdere nell’ambiente mascherine e guanti è veramente da incivili»

Covid-19, stop ai guanti in Toscana (e meno rifiuti): «Meglio lavarsi spesso le mani»

A livello nazionale significherebbe tagliare la produzione di rifiuti legata all’emergenza sanitaria fino a 270mila tonnellate

[16 Giugno 2020]

In contesti generali, l’uso dei guanti per difendersi da Covid-19 non è più raccomandato in Toscana: a stabilirlo è l’ordinanza 67 che ha firmato oggi il presidente della Regione Enrico Rossi. Niente più guanti dunque, ma rimane la necessità delle mascherine e quella di rispettare un lavaggio minuzioso e frequente delle mani con acqua e sapone o con i gel disinfettanti.

«Si può fare a meno dei guanti, almeno quando non si maneggiano generi alimentari, purché la pulizia e l’igiene delle mani sia rigorosamente rispettato – dice Enrico Rossi – Lo abbiamo deciso anche in conseguenza a come si è espressa l’Oms che non raccomanda di indossare guanti in quanto non servono per proteggersi dall’infezione, ma anzi potrebbero essere dannosi, dando un falso senso di protezione e sicurezza». La raccomandazione di non usare i guanti non si applica naturalmente agli ambienti di lavoro socio-sanitari e agli ambienti di lavoro in cui questi costituiscono dispositivo di protezione individuale.

L’Organizzazione mondiale della sanità l’8 giugno ha infatti aggiornato le sue raccomandazioni nell’uso dei guanti, ma non c’è mai stato un netto cambio d’indirizzo in materia: già a marzo l’Oms non raccomandava un impiego regolare dei guanti e partire da giugno non lo raccomanda del tutto. Neanche in luoghi pubblici come i supermercati, dove andrebbe privilegiato l’impiego di gel disinfettanti.

Niente modifiche invece per quanto riguarda l’impiego delle mascherine: «Permane l’obbligo di usare la mascherina all’aperto in presenza di assembramenti, quando non è possibile stare distanti circa due metri – sottolinea Rossi – So che è noioso e con il caldo persino faticoso per la respirazione, ma sarebbe un errore smettere ora».

Il cambio rotta della Regione sui guanti può portare anche un tiro di sollievo per l’ambiente. Secondo quanto riferito dall’Ispra, infatti, una coppia di guanti pesa in media 11 grammi, che a fine vita si presentano come rifiuti da gestire: «Ipotizzando un ciclo di utilizzo di 2 paia di guanti per ogni mascherina, si stimerebbe un fabbisogno giornaliero di 70/80 milioni di guanti. Si otterrebbe, quindi, una produzione giornaliera di rifiuti derivanti dall’utilizzo di guanti approssimativamente compresa tra le 400 e le 1.100 tonnellate, con un valore calcolato sulla media pari a circa 830 tonnellate. La produzione sino a fine anno sarebbe, in questo caso, tra le 100.000 e la 270.000 tonnellate, con un valore medio di 200.000 tonnellate».

Rifiuti che a questo punto verrebbero in larga parte evitati in Toscana, e forse presto a livello nazionale. Una buona notizia per l’ambiente dunque, anche se è necessario ribadire che il principale problema riscontrato finora non è nella gestione dei rifiuti – che come ricorda l’Agenzia regionale di sanità richiamando le indicazioni Iss vanno smaltiti con i rifiuti indifferenziati per essere inviati poi prioritariamente ad incenerimento o in discarica – ma la loro dispersione in natura a causa di mancati conferimenti da parte dei cittadini. «Infine – chiosa non a caso Rossi – una raccomandazione banale ma necessaria: disperdere nell’ambiente mascherine e guanti è veramente da incivili e deve essere evitato per rispetto di noi stessi e degli altri».