De Girolamo: «Un’ordinanza fortemente voluta da tutto il settore, consente di gestire i rifiuti secondo procedure di sicurezza sia per gli utenti che per i lavoratori»

Coronavirus, come cambia la raccolta rifiuti in Toscana per chi è in quarantena obbligatoria

I rifiuti saranno conferiti e raccolti in maniera indifferenziata, e il gestore eseguirà la raccolta dei rifiuti ogni 3/5 giorni: questi rifiuti andranno poi direttamente a incenerimento senza alcun trattamento preliminare

[16 Marzo 2020]

Nonostante la pandemia in corso legata al coronavirus Sars-Cov-2 i servizi pubblici essenziali stanno continuando ad essere erogati senza interruzioni grazie allo sforzo messo in campo dalle utility toscane, ma anche ai cittadini è chiesta qualche modifica alle abitudini quotidiane per poter gestire l’emergenza: è il caso della raccolta rifiuti per chi è in quarantena obbligatoria, come spiegato dall’Istituto superiore di sanità. E per venire incontro sia alle esigenze del cittadino sia quelle stabilite dalle autorità sanitarie la Regione Toscana ha disposto un ordinanza ad hoc, predisposta dall’assessore all’Ambiente Federica Fratoni e firmata oggi dal presidente Enrico Rossi.

Ci sarà dunque un servizio dedicato per i  rifiuti che provengono da abitazioni in cui dimorino soggetti che, risultati positivi alla Covid-19, stanno effettuando la quarantena obbligatoria. Più nel dettaglio, per assicurare la massima cautela nel trattamento dei materiali, a tutela della salute pubblica e degli operatori stessi, il presidente Rossi ha firmato un’ordinanza della durata di tre mesi che dispone che i gestori approntino un servizio dedicato organizzato in questo modo:

  • Sarà consegnato un  KIT per il ritiro rifiuti (sacchi, nastro adesivo e contenitore) al domicilio della persona positiva in assistenza domiciliare.
  • Il gestore eseguirà la raccolta dei rifiuti ogni 3/5 giorni.
  • All’arrivo al domicilio l’operatore contatterà telefonicamente l’assistito invitandolo a esporre fuori dalla porta il contenitore con i rifiuti. Arrivato alla porta del destinatario, prelevando il contenitore pieno, l’operatore depositerà quello nuovo vuoto. (suonerà il campanello e si allontanano prima dell’apertura della porta).
  • I rifiuti saranno conferiti e raccolti in maniera indifferenziata, senza adempiere agli obblighi di raccolta differenziata.
  • I cittadini dovranno posizionare il contenitore con i rifiuti  in un luogo in cui gli operatori possano accedere agevolmente.
  • I gestori manderanno questi rifiuti direttamente a incenerimento senza alcun trattamento preliminare.

Questa ordinanza è «la prima nel suo genere in tutta Italia in questa fase di emergenza da coronavirus: consente di gestire i rifiuti anche presso i soggetti che, risultati positivi al Covid-19, stanno effettuando la quarantena obbligatoria, secondo procedure di sicurezza sia per gli utenti che per i lavoratori. Un’ordinanza fortemente voluta da tutto il settore, che definisce norme di conferimento, raccolta e destinazione finale di alcuni rifiuti urbani, garantendo tutta la sicurezza necessaria ai 5.000 lavoratori del comparto», come sottolinea Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana (l’associazione regionale delle aziende di servizio pubblico locale con circa 140 aziende associate in tutta la regione, tra cui 34 che gestiscono il servizio di raccolta rifiuti o un impianto). commenta l’ordinanza con cui la Regione Toscana dispone nuove misure in materia di rifiuti urbani domestici presso i cosiddetti utenti critici, ovvero colpiti dal virus Covid-19.

«Il sistema toscano delle aziende di gestione del ciclo dei rifiuti in Toscana accoglie molto positivamente questa ordinanza regionale, che consente – sottolinea De Girolamo – di svolgere un’attività necessaria e non interrompibile, in condizioni di certezza operativa e di massima sicurezza per gli operatori». Una sicurezza garantita anche da una prima fornitura di mascherine per gli operatori del servizio: «La Regione ha anche comunicato che renderà disponibili ai gestori dei rifiuti e alle farmacie comunali, un primo lotto di 10.000 mascherine, da utilizzare esclusivamente per la protezione individuale degli operatori. Due prime misure che consentono di affrontare questa difficile fase di contagio, garantendo la sicurezza di lavoratori in prima linea fin dall’inizio dell’emergenza».