Marras: «La prospettiva dell’idrogeno s’incrocia con quella della geotermia e dell’industria»

Con Sesta Lab la Toscana geotermica va verso l’economia dell’idrogeno

Bravi: «Un laboratorio di livello internazionale dove anche i ragazzi che ci lavorano sono quasi tutti made in Tuscany». Guarguaglini: «Il fatto che sia nel Comune di Radicondoli mi rende orgoglioso»

[8 Marzo 2022]

In tutto il mondo si contano sulle dita di una mano i laboratori con le caratteristiche di Sesta Lab, dove l’assessore all’Economia della Regione Toscana Leonardo Marras, il presidente CoSviG Emiliano Bravi e il sindaco di Radicondoli Francesco Guarguaglini hanno condiviso le linee di sviluppo che faranno dell’area uno dei centri di ricerca per lo sviluppo sostenibile della Toscana.

«Ci unisce un solido rapporto con la Regione Toscana, convinti che questa collaborazione possa portare il territorio ad essere protagonista della transizione ecologica e dell’innovazione in nuove tecnologie. Come CoSviG – spiega Bravi – stiamo rafforzando il nostro ruolo tecnico e di raccordo a supporto di tutti i soci, completando l’iter per il riconoscimento come società in house da parte della Regione: anche la realizzazione di una newco dedicata a Sesta Lab rientra in questo percorso, perché crediamo che dare maggiore autonomia possa costituire un valore aggiunto, pur mantenendo il controllo pubblico. Il percorso compiuto finora mostra che ha funzionato molto bene, permettendo di creare in casa un laboratorio di livello internazionale dove anche i ragazzi che ci lavorano sono quasi tutti made in Tuscany».

Il laboratorio sorge a fianco della centrale geotermoelettrica di Sesta, nel Comune di Radicondoli: acquistato nel 2014 dal Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche (CoSviG), sta per completare il percorso che lo porterà ad essere una nuova società autonoma – nel rispetto delle indicazioni arrivate dai soci CoSviG, dalla Regione ai Comuni geotermici –, ovvero uno spin-off votato a ricerca e sviluppo, a totale controllo pubblico.

Un percorso di sviluppo intrapreso da tempo: qui si testano i combustori delle turbine a gas replicandone le reali condizioni di funzionamento per migliorare performance, efficienza e ridurre le emissioni, ma negli ultimi sette anni le professionalità di Sesta Lab sono progressivamente cresciute. Grazie anche agli investimenti co-finanziati dalla Regione – come quello che ha permesso di realizzare la Cella n°3 per i test, entrata in funzione per la prima volta lo scorso dicembre e adesso in fase di completamento del collaudo finale –, si ampliano adesso alle nuove frontiere della transizione energetica, a partire dall’idrogeno.

«Il tema dei centri di ricerca è centrale per la crescita economica – commenta Leonardo Marras, assessore all’Economia della Regione Toscana – ed ancora di più lo è, ce lo dice l’attualità delle ultime settimane, quello della ricerca applicata per lo sviluppo sostenibile. Gli investimenti fatti su Sesta Lab si dimostrano, dunque, vincenti: qui l’evoluzione verso la prospettiva dell’idrogeno s’incrocia con quella della geotermia e dell’industria aprendo prospettive sempre più concrete verso la transizione ecologica».

Il direttore di Sesta Lab, Giulio Grassi, ha spiegato infatti come già oggi le attività del laboratorio riguardino non solo l’ambito oil&gas, ma spazino dall’aeronautica all’utilizzo delle tecnologie laser per le analisi ottiche della combustione; soprattutto, le tre celle per i test sui combustori delle turbine sono già attrezzate per poter condurre le attività anche usando l’idrogeno come combustibile insieme al gas naturale, offrendo così un’importante prospettiva di sviluppo nel solco del Green deal indicato dall’Ue.

Una linea di sviluppo tecnologico su cui Sesta Lab ha scelto di investire ancora nei prossimi due anni, ampliando le possibilità da esplorare: dai test sulle fuelcell a idrogeno all’ipotesi di recupero e valorizzazione energetica dell’ammoniaca di origine geotermica – le cui emissioni in Toscana sono già state ridotte di due terzi negli ultimi vent’anni, e sono oggi circa la metà di quelle legate all’agricoltura –, estraendo questo prezioso composto chimico per usarlo come vettore energetico o per produrre idrogeno, offrendo così possibili convergenze con gli altri poli industriali toscani.

«Scorporare una realtà come Sesta Lab dal Consorzio rappresenta una volontà dei Comuni soci sin dal nuovo ciclo iniziato nel 2019 – conclude Guarguaglini –, e oggi ho rafforzato questa convinzione perché ritengo che CoSviG debba gestire gli interessi dei Comuni consorziati nei rapporti con Enel e Regione, e rappresentarli in alcuni casi, ma è altrettanto importante che una realtà industriale come Sesta Lab possa avere una maggiore autonomia strategica e operativa pur mantenendo il controllo pubblico, perché può fare grandi cose. Il fatto che sia nel Comune di Radicondoli mi rende orgoglioso, dà speranza di uno sviluppo tecnologico e rappresenta una proposta di lavoro di alta qualità per i nostri giovani».