Venerdì 16 giugno il circolo ambientalista organizza una cena di tesseramento

Con la bioraffineria Eni in progetto a Livorno le emissioni di CO2 restano le stesse

Legambiente propone correttivi per una maggiore sostenibilità ambientale, a partire dagli investimenti sull’idrogeno verde

[9 Giugno 2023]

Continuano gli approfondimenti del circolo Legambiente Livorno “Luciano De Majo” in merito al progetto “Bioraffineria per la produzione di biofuel Eni spa Livorno”, per il quale è in corso la Valutazione d’impatto ambientale (Via) di competenza statale.

Il circolo legambientino, insieme ai vertici regionali e nazionali del Cigno verde, ha inviato 6 osservazioni alla Via pensate «allo scopo di correggere il progetto proposto da Eni», offrendo critiche costruttive a partire dall’impatto climatico dell’iniziativa.

In primis, Eni non specifica quanto si attende calino le emissioni di CO2 legate all’impiego dei suoi biocarburanti rispetto ai corrispettivi fossili, affermando solo che saranno “significativamente inferiori”; una lacuna che apre sospetti sulla reale capacità di garantire la tracciabilità delle cariche biogeniche in ingresso.

Ma anche limitando le osservazioni alle emissioni di CO2 generate localmente dall’attività della bioraffineria, il quadro non migliora: «Nonostante la presentazione dell’impianto come una svolta green per l’intera Toscana, in realtà confrontando le emissioni di CO2 ante-post opera, il bilancio totale risulta quasi in pareggio con una quantità emessa di 1,346,427 tonnellate di CO2/anno», evidenziano dal circolo.

Che fare? Legambiente Livorno indica come soluzione la riduzione dell’uso del metano, combustibile di origine fossile che nel progetto Eni verrebbe utilizzato per la produzione di idrogeno necessario all’attività della bioraffineria.

Le alternative possibili con le tecnologie attuali esistono e sono già praticabili, sottolineano gli ambientalisti: in primis idrogeno verde – ovvero realizzato a partire da fonti rinnovabili –, ma anche biometano, o infine l’impiego di gas-fuel di raffineria prodotto da cariche biogeniche sostenibili.

Secondo il circolo labronico sarebbe infine da valutare anche l’opzione della cattura e successivo recupero a fini industriali della CO2 prodotta dall’impianto, in modo da non disperdere le relative emissioni in atmosfera.

«Questa richiesta ci pare opportuna – spiegano dal direttivo del circolo Legambiente Livorno – perché la bioraffineria si trova in un’area ricadente nei comuni di Collesalvetti e Livorno, già gravata da impatti rilevanti di sorgenti emissive di CO2, metano, N2O, gas climalteranti, con una partecipazione emissiva della raffineria pari a circa il 58,35%, come emerge dall’all.n.6 del progetto».

Con l’occasione, il neonato circolo di Legambiente Livorno ne approfitta per ricordare che venerdì 16 giugno al circolo Arci di Collinaia è in programma la sua prima cena di tesseramento: per partecipare è necessaria la prenotazione, al numero 331-8073972.