Un evento storico realizzato con la co-organizzazione dell’Università di Ferrara

Com’è andato il primo Simposio dell’America latina sulla sostenibilità

Lo sviluppo sostenibile avvicina sempre di più il continente sudamericano con il resto del pianeta

[16 Settembre 2022]

Si è svolto nella vibrante città di Curitiba, in Brasile, il primo Simposio dell’America latina sulla sostenibilità: l’importanza della scelta di questo luogo, come spazio di dibattito per la comunità scientifica, è evidente.

Trent’anni dopo il Summit della Terra di Rio (1992) è sempre più chiaro quanto le emergenze legate al cambiamento climatico ed alla crisi energetica, rivestano un’importanza prioritaria per i paesi latinoamericani, tra cui il Brasile.

Lo sviluppo sostenibile avvicina sempre di più il continente sudamericano con il resto del pianeta, sia per quanto riguarda la gestione degli impatti ambientali legati alla rapida crescita di diversi settori industriali, quanto per ciò che concerne il concetto di giustizia ambientale che, anche in ambito legale, incontra sempre più supporto e fondamenta analitiche.

Approfondire strumenti e modelli che possano studiare la distribuzione degli impatti ambientali nelle diverse aree del mondo è una priorità assoluta nella maggior parte delle agende politiche latinoamericane, dal livello nazionale al livello locale. Gli effetti di scelte politiche negligenti in tal senso hanno già comportato conseguenze irreversibili per la vita di numerose popolazioni ed ecosistemi.

In particolare, il Simposio ha potuto analizzare come la società, il business e le organizzazioni possano operare in un modo responsabile, socialmente inclusivo e soprattutto sostenibile da un punto di vista ambientale, attraverso i contributi analitici della comunità scientifica latino-americana ed internazionale. Ciò è avvenuto attraverso la presentazione delle esperienze più variegate del mondo della ricerca, da esperimenti su campo e buone pratiche.

Più nel dettaglio, l’evento si è suddiviso in presentazioni di poster e sessioni parallele di presentazioni afferenti a numerosi progetti incentrati sulla sostenibilità ambientale.

Tra gli organizzatori del Simposio spicca anche l’Università di Ferrara, che ha contribuito con le presentazioni di tre dottorandi in Sostenibilità e benessere, spaziando tra diverse aree tematiche e contribuendo alla realizzazione di quest’evento.

Una particolare menzione va fatta agli interventi di approfondimento sulla sostenibilità sociale e la gender equality nelle università pubbliche, alle sedute multiple su biogas e biofuel, al problema dell’utilizzo delle risorse idriche in Sudamerica, il life cycle thinking: su quest’ultimo tema si è incentrato l’intervento di Rodrigo Lozano (University of Gävle), mettendo in luce quanto l’analisi del ciclo vita è una metodologia a carattere fortemente progettuale, quindi altrettanto necessaria ex-ante, per la realizzazione di qualsiasi bene, servizio o processo. Le organizzazioni sostenibili dovrebbero pertanto modificare il loro approccio per raggiungere soluzioni a basso impatto socio-ambientale, sin dalla fase di ideazione.

Altra tematica da menzionare è quella delle misure di gestione adattiva in condizioni di scarsità d’acqua nel settore agro-alimentare nel sud est del Brasile. Questo focus ha una risonanza non trascurabile, considerando l’irreversibilità di alcuni fenomeni negativi in relazione alle risorse idriche.

Un ulteriore obiettivo del convegno sarà la documentazione e la diffusione di esperienze di ricerca raccolte nella comunità scientifica internazionale. A tal proposito sarà pubblicato il libro Sustainability: addressing challenges and creating opportunities in Latin America, con la raccolta degli articoli proposti ed accettati per il simposio. Questo volume si aggiungerà alla premiata serie World sustainable development book pubblicata da Springer, che dalla sua creazione nel 2015 è diventata una delle serie di libri di riferimento per le strategie di applicazione dello sviluppo sostenibile.

Occasioni di connessione e condivisione scientifica indispensabili in un mondo che affronta sfide sempre più globali ed olisticamente interconnesse.

di Edoardo Maria Benassai per greenreport.it