All’Università di Ferrara il terzo workshop del Centro di ricerca

Circolarità e sostenibilità sociale al centro della conferenza annuale Cercis

Nonostante i grandi investimenti sulla transizione ecologica, i risultati sia culturali che fattuali sono ancora esigui: il lavoro da fare è tanto

[10 Novembre 2022]

Quest’anno è tornato in presenza a Ferrara il terzo workshop di Cercis, il Centro per la ricerca sull’economia circolare, l’innovazione e le Pmi nato nel dipartimento di Economia e management dell’Università di Ferrara: la conferenza annuale ha dato spazio e voce a speaker di respiro nazionale e internazionale, che hanno condiviso i più recenti sviluppi dell’economia circolare nel contesto europeo.

Ad aprire le quattro giornate è stata la rettrice dell’Università di Ferrara Laura Ramaciotti, seguita da Massimiliano Mazzanti, direttore del Centro di ricerca, il quale ha dato l’avvio alla presentazione dei lavori di ricercatori e keynote lectures di grande spessore.

Hanno partecipato infatti: Burak Can, della School of business and economics, University of Maastricht; Mireille Chiroleu-Assouline, della University Paris 1 Panthéon-Sorbonne; Shunsuke Managi della Kyushu University; Jens Horbach della Augsburg University of applied sciences; Sven-Olof Collin della Free University of Scania. Presenti anche esponenti di Arter e Confindustria Emilia-Romagna, che hanno fornito una panoramica sullo stato attuale dei progressi regionali in materia di economia circolare, e in modalità ibrida, Serdar Türkeli della Unu-Merit dei Paesi Bassi.

I temi trattati hanno gettato luce su vari aspetti della transizione economica verso la sostenibilità ed il raggiungimento degli obiettivi di circolarità, aggiornando l’audience sulle politiche, le soluzioni digitali, sui trend degli investimenti, sulle innovazioni e strategie di implementazione a livello di impresa.

A livello internazionale e nazionale, c’è una evidente spinta verso il perfezionamento della raccolta di dati, per permettere alle imprese di aumentare la performance ambientale e sociale e di rendere pubblici e disponibili le informazioni che guideranno gli stakeholders verso la consapevolezza.

Tante le iniziative di reporting framework dopo la pressione esercitata dall’Ue con la nuova direttiva sul reporting, la Corporate sustainability deporting directive (Csrd), volta a migliorare gli standard di rendicontazione non-finanziaria. Si nota una crescente considerazione verso l’aspetto intangibile delle risorse (capitale umano, capitale culturale, capitale sociale), e la sempre più rilevante importanza dell’impatto societal delle imprese e nelle imprese. Trasparenza, precisione e comparabilità sono dunque le parole chiave emerse più soventemente durante la conferenza.

I dati presentati dimostrano però che, nonostante i grandi sforzi e investimenti sulla transizione ecologica (e sociale), i risultati sia culturali che fattuali sono ancora esigui e il lavoro da fare è tanto.

La trasformazione di un sistema complesso, in cui intervengono variabili non solo razionali, è un processo lento che necessita di un approccio trasversale e multidirezionale. È per questo che eventi di disseminazione e knowledge sharing acquistano il ruolo di bussola che punta sempre verso il progresso.

L’evento è stato registrato, come di consueto, ed è consultabile sulla pagina Youtube di Cercis o su LinkedIn, in attesa della prossima conferenza.