Cinque buonissimi motivi per realizzare una bioeconomia globale (VIDEO)

Aumento dell'uso di risorse biodegradabili per ridurre i rifiuti e diversificazione della produzione alimentare per proteggere e promuovere la biodiversità

[23 Novembre 2020]

Il Global Bioeconomy Summit 2020, tenutosi dal 16 al 20 novembre,  e la pubblicazione “Towards Sustainable Bioeconomy. Lessons Learnt from Case Studies” sono partiti da due dati di fatto: troppo cibo viene sprecato e i mari sono inquinati e le discariche piene fino a scoppiare e la Fao ricorda che «Dopo anni di utilizzo delle nostre preziose risorse naturali come se fossero illimitate, i risultati dei nostri comportamenti stanno rendendo chiaro che è ora di cambiare i nostri stili di vita. E la risposta? Bene, una bioeconomia senza sprechi, ambientalmente e socialmente rispettosa è un ottimo punto di partenza».

La Fao spiega che «In sostanza, una bioeconomia circolare e sostenibile è un sistema innovativo e riparatore, che stimola l’industria e l’economia, ma protegge anche il nostro pianeta per le generazioni future. Questo include il passaggio a alternative a base biologica alla plastica e ai combustibili fossili, l’eliminazione dell’uso di sostanze chimiche tossiche e la riduzione dei rifiuti attraverso materiali, prodotti, sistemi e modelli di business innovativi. Significa anche sfruttare il potere della bioscienza e della biotecnologia per affrontare le sfide che dobbiamo affrontare, come fornire cibo, mangimi, fibre, prodotti in legno e prodotti chimici a base biologica, comprese alternative alla plastica, per una popolazione in crescita preservando le nostre risorse naturali».

Ecco cinque modi in cui la Fao sta aiutando la transizione verso una bioeconomia sostenibile e circolare per una migliore produzione alimentare, per migliorare nutrizione, mezzi di sussistenza e ambiente:

1) Ridurre la perdita e lo spreco di cibo. Sappiamo che una popolazione in crescita e il reddito in aumento porteranno a una maggiore domanda di prodotti alimentari e agricoli, esercitando una maggiore pressione sulle risorse naturali. Alleviare i problemi legati alla coltivazione intensiva e all’allevamento del bestiame o alla pesca eccessiva significa essere più responsabili nella nostra produzione e consumo di cibo, riutilizzare il cibo che normalmente finirebbe nelle discariche e aumentare la produzione alimentare in modo sostenibile.

La Fao sta lavorando con i Paesi di tutto il mondo per analizzare le catene del valore alimentare e ridurre la perdita di cibo nelle varie fasi. Attualmente, dalla raccolta alla vendita al dettaglio, va perso il 14% di tutto il cibo prodotto. Una quantità sostanziosa  viene persa anche a livello di consumatore. Una bioeconomia circolare significa ridurre la perdita e lo spreco di cibo rafforzando le catene del valore ma anche trovando nuovi utilizzi per il cibo perso o sprecato.

Con la loro popolazione in espansione, le città possono svolgere un ruolo importante nel consumare in modo più responsabile. La Fao ha aiutato il comune di Lima, in Perù, a creare una task force sui rifiuti alimentari che ha istituito un centro di compostaggio per la gestione dei rifiuti di biomassa. Di conseguenza, la quantità di rifiuti organici smaltiti nelle discariche e nelle fogne delle città è stata drasticamente ridotta.

2) Affrontare l’inquinamento da plastica. Uno dei principali obiettivi di una bioeconomia sostenibile e circolare è utilizzare più materiali realizzati con risorse naturali e biodegradabili, riducendo i rifiuti di plastica e le emissioni di CO2.

La riduzione della plastica utilizzata nelle aziende agricole è una parte importante di questo. Queste plastiche possono essere particolarmente difficili da riciclare perché molte sono contaminate da pesticidi e fertilizzanti. Di conseguenza, la Fao sta lanciando una nuova iniziativa sulla plastica per l’agricoltura per valutare l’entità, il destino e l’impatto dei prodotti di plastica utilizzati nei sistemi agroalimentari a livello globale. L’iniziativa offrirà alternative alla plastica e promuoverà l’uso di biopesticidi e fertilizzanti organici per ridurre i rifiuti di plastica contaminati.

Altri esempi innovativi per ridurre la plastica sono presenti anche altrove. Ad esempio, in Messico, una partnership tra un’importante azienda di bevande per adulti e una società di produzione di automobili mira a produrre materiali a base biologica con sottoprodotti della lavorazione dell’agave. Spesso, gran parte del residuo viene bruciato o inviato in discarica. Ora, le due società stanno sviluppando una bioplastica leggera dai residui di agave. Queste bioplastiche verranno utilizzate negli stabilimenti di assemblaggio messicani dell’azienda automobilistica.

3) Diversificare le nostre diete e allonganarci della nostra dipendenza da poche colture. Delle oltre 6.000 specie di piante coltivate in tutto il mondo per il cibo, per il 66% della nostra produzione alimentare contiamo solo su 9 colture.

Il lavoro della Fao per aumentare la biodiversità, in particolare nei sistemi agroalimentari, si concentra sull’aumento del numero di alimenti e specie su cui facciamo affidamento. Questo può aiutare a promuovere la diversificazione delle colture, allontanandosi dai vantaggi economici della monocoltura.

Inoltre, la diversificazione aumenta la nutrizione. In molte comunità agricole, le persone fanno affidamento su un unico raccolto la cui stagionalità implica un periodo di carenza di cibo. Promuovere la promozione di colture locali, meno conosciute a livello globale ma altamente nutrienti, come la manioca o il miglio, può aiutare le comunità a soddisfare meglio le loro esigenze dietetiche e sostenere la biodiversità delle colture coltivate.

4) Promuovere i bioprodotti come alternative ai fertilizzanti sintetici e ai pesticidi. L’abuso di fertilizzanti chimici e pesticidi porta già a problemi di inquinamento dell’acqua e del suolo, nonché alle emissioni di gas serra. Trovare soluzioni a base biologica per queste sostanze chimiche è molto più importante con una popolazione in crescita da sfamare.

Un esempio innovativo di soluzioni a base biologica arriva dalla Cina, dove il ministero dell’agricoltura e il ministero delle finanze stanno attualmente portando avanti un programma che esplora l’utilizzo della paglia come fertilizzante. La paglia è un sottoprodotto comune della produzione di grano e cereali e usarla come fertilizzante risolve due problemi in uno: ridurre l’uso di fertilizzanti chimici e offrire agli agricoltori un’alternativa alla combustione della paglia avanzata, che è una pratica comune ma una grande fonte di inquinamento.

5)     Ripristino delle terre degradate e miglioramento della gestione del bestiame. Molte persone in tutto il mondo fanno affidamento sull’allevamento del bestiame per il proprio sostentamento, ma farlo in modi non sostenibili può portare al degrado del suolo. Il progetto  Climate-Smart Livestock della Fao promuove la gestione sostenibile del bestiame in molte parti del mondo. Ad esempio, in Ecuador, un’iniziativa implementata con il sostegno del Global Environment Facility e del governo ecuadoriano fornisce agli agricoltori una formazione pratica su come installare sistemi di irrigazione, fontanelle e infrastrutture per la mungitura. Gli agricoltori imparano anche nuovi metodi di produzione come il pascolo a rotazione, il compostaggio per i pascoli e la produzione di mangimi per animali, che aiuta a prevenire il degrado del suolo e rende l’allevamento più sostenibile.

La Fao ricorda che «Non esiste un percorso unico per stabilire una bioeconomia e la sostenibilità non avviene automaticamente». Tuttavia, basandosi anche sugli esempi di successo in tutto il mondo, la Fao e l’International Sustainable Bioeconomy Working Group, stanno lavorando alla creazione di Linee guida per la bioeconomia sostenibile che includeranno buone pratiche e strumenti e indicazioni su come sviluppare quadri di monitoraggio, aiutando i Paesi ad attuare strategie, politiche e programmi nazionali di bioeconomia in modo sostenibile.

La Fao conclude: «Una bioeconomia circolare e sostenibile ha senso, non solo dal punto di vista ambientale ma anche sociale ed economico. La sostenibilità è un’opportunità che dobbiamo cogliere per proteggere il nostro pianeta e assicurarci un futuro migliore».

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  • 5 ways FAO is helping the transition to a sustainable circular bioeconomy