In Cina la prima città-foresta, energeticamente autosufficiente «a partire dalla geotermia»

A Liuzhou partono i lavori del Master Plan di Stefano Boeri Architetti per combattere l’inquinamento atmosferico

[30 Giugno 2017]

Uffici, case, alberghi, ospedali, scuole, interamente ricoperti di alberi e piante: è la prima città-foresta, che a Liuzhou (in Cina) ospiterà 30.000 abitanti e sarà in grado ogni anno di assorbire circa 10.000 tonnellate di CO2 e 57 tonnellate di polveri sottili, oltre a produrre circa 900 tonnellate di ossigeno grazie all’apporto di 40.000 alberi e di circa 1 milione di piante, di più di 100 specie.

Non è fantascienza ma un progetto che punta a diventare realtà in tempi brevissimi – entro il 2020 – e nel cui petto batte un cuore italiano. La Liuzhou Forest City sarà costruita a nord di Liuzhou, nella provincia meridionale e montuosa dello Guangxi (in un’area di circa 175 ettari lungo il fiume Liujiang) da Stefano Boeri Architetti, che dopo il successo del Bosco Verticale di Milano prosegue nella ricerca per una nuova generazione di architetture e insediamenti urbani che sfidano inquinamento e cambiamento climatico.

La grande novità del progetto di Stefano Boeri Architetti stavolta sta nella presenza di piante e alberi su tutti gli edifici della città, di qualunque dimensione e destinazione siano: contribuiranno a migliorare la qualità dell’aria, a ridurre la temperatura media, a generare una barriera al rumore e ad offrire una sistema di spazi vitali per gli uccelli, gli insetti e i piccoli animali che abitano il territorio di Liuzhou.

Un progetto molto ambizioso, che per funzionare ha però bisogno di energia (sostenibile). Per questo Liuzhou Forest City «disporrà – spiegano da Stefano Boeri Architetti – di tutte le caratteristiche di un insediamento urbano pienamente autosufficiente dal punto di vista energetico, a partire dalla geotermia per il condizionamento degli interni e dall’uso diffuso dei pannelli solari sui tetti per la captazione delle energie rinnovabili. Per la prima volta in Cina e nel mondo, un insediamento urbano di nuova generazione unirà alla sfida dell’autosufficienza energetica e dell’uso delle energie rinnovabili la sfida dell’incremento della biodiversità e quella – cruciale per la Cina contemporanea – di ridurre sostanzialmente l’inquinamento dell’aria nelle grandi città, grazie alla moltiplicazione delle superfici vegetali e biologiche urbane».

Non un eden a sé stante, ma un nodo urbano ben collegato al resto del tessuto territoriale: «La nuova città verde, che sarà totalmente cablata, sarà collegata – concludono da Stefano Boeri Architetti – alla città di Liuzhou da una linea ferroviaria veloce, utilizzata da automobili a motore elettrico e sarà destinata ad ospitare zone residenziali di diversa natura e spazi commerciali e ricettivi, oltre a due scuole e un ospedale».