Cib: bene l’impegno del ministro Cingolani sul settore della bioeconomia

Il Consorzio Italiano Biogas apprezza le linee programmatiche del ministero della transizione ecologica

[17 Marzo 2021]

Dopo l’audizione del ministro per la transizione ecologica, Roberto Cingolani, sulle linee programmatiche del suo dicastero, presentate alle commissioni riunite ambiente e attività produttive della Camera e industria e ambiente del Senato, il Consorzio Italiano Biogas (CIB) si è dichiarato soddisfatto per l’attenzione rivolta al settore.

Piero Gattoni, presidente del CIB, ha dichiarato: «Accogliamo positivamente la visione organica con cui il ministro Cingolani punta ad affrontare la transizione ecologica, rafforzando il ruolo delle rinnovabili nel percorso di decarbonizzazione. Siamo estremamente soddisfatti dell’impegno espresso nel dare presto attuazione al decreto interministeriale per riconvertire in forma programmabile gli impianti a biogas entrati in esercizio prima del 2007. Una misura fortemente sostenuta dal Consorzio, senza la quale diverse aziende del Bacino Padano sarebbero costrette ad interrompere la produzione di energia elettrica rinnovabile e dismettere delle infrastrutture strategiche, con gravi ripercussioni anche sotto il profilo ambientale».

Al CIB evidenziano che «Nell’affermare la missione del neo Ministero per la transizione ecologica, finalizzata ad integrare e permeare gli aspetti di protezione ambientale nella prospettiva dello sviluppo sostenibile, il ministro Cingolani ha sottolineato la necessità di integrare il Piano Nazionale per il Clima e l’Energia (PNIEC), con un rafforzamento dei target e delle linee di azione, insieme alle riforme richieste per un’attuazione efficace ed efficiente del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nonché di definire, con il DM FER 2, un sistema di supporto per la produzione di energia elettrica rinnovabile, atteso da anni, e di supportare lo sviluppo del biometano e dell’idrogeno».

Gattoni conclude: «E’ di particolare rilievo l’attenzione posta sulla necessità di integrare il PNIEC, per rafforzare target e linee strategiche. Una necessità richiamata più volte dal Consorzio, per ribadire l’importanza del settore agricolo alla risoluzione dell’emergenza climatica con il contributo essenziale fornito dagli oltre 1500 impianti di digestione anaerobica agricoli presenti su tutto il territorio nazionale. Proprio per sottolineare tale ruolo, partendo dall’esperienza dei nostri soci che hanno investito nel biogas e biometano agricolo, abbiamo lanciato il nostro progetto Farming for Future che, attraverso 10 azioni concrete, traccia un percorso per la transizione agroecologica. Abbiamo delineato una mappa per diffondere l’innovazione necessaria al settore primario per cambiare paradigma produttivo e ridurre le proprie emissioni di almeno il 30% al 2030. In una prospettiva net zero, la nostra agricoltura deve traguardare la condizione di ‘carbon negative’ il prima possibile. Un progetto questo che, se condiviso da tutti gli attori della filiera, consentirà un vantaggio competitivo per tutti i brand dell’agroalimentare italiano».