Cambiamenti climatici: accordo Ue su nuove regole per determinare quali investimenti sono davvero ecologici

L’Europarlamento dà il buon esempio intensificando gli sforzi per migliorare le sue performance ambientali

[18 Dicembre 2019]

I negoziatori del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo con il Consiglio Ue su nuovi criteri per determinare se un’attività economica sia davvero economicamente ed ecologicamente sostenibile. Si tratta del “regolamento tassonomia”, secondo il quale per valutare le caratteristiche di sostenibilità di un’impresa bisogna tener conto s dei seguenti elementi: «L’attenuazione dei cambiamenti climatici e l’adattamento a questi cambiamenti; L’utilizzo sostenibile e la protezione delle risorse idriche e delle risorse marine; La transizione verso un’economia circolar, compresa la prevenzione dei rifiuti e l’aumento dell’utilizzo di materie prime secondarie; La prevenzione e il controllo dell’inquinamento; La protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi».

Nelle intenzioni dell’Unione europea. Il regolamento sulla tassonomia dovrebbe permettere agli investitori di identificare le attovità economiche ecologicamente sostenibili che contribuiscono in maniera sostanziale all’attenuazione del cambiamento climatico sulla base di prove scientifiche, compresi la valutazione del ciclo di vita dei prodotti, gli impatti ambientali e i rischi a lungo termine.

La negoziatrice capo della commissione ambiente dell’Europarlamento, la finlandese Sirpa Pietikainen del gruppo dei Popolari europei, ha sottolineato che «La tassonomia dell’investimento sostenibile è probabilmente l’evoluzione più importante per la finanza dalla compatibilità. Questo cambierà il dato nella lotta contro il cambiamento climatico. Sono convinta che siamo pervenuti a un accordo equilibrato con il Consiglio, ma è solo l’inizio. L’ecologizzazione del settore finanziario è un primo passo per fare in modo che gli investimenti vadano nella buona direzione, per facilitare la transizione verso un’economia carbon neutral».

Fa impressione pensare che la Pietikainen fa parte dello stesso gruppo di Forza Italia che a Roma ha fatto insieme alla Lega ex Nord e a Fratelli d’Italia una battaglia contro la plastic tax, la sugar tax e le royalties per le attività di ricerca di idrocarburi.

Come ha detto il verde olandese Bas Eickhout, relatore della commissione affari economici dell’Europarlamento, «Tutti i prodotti finanziari che si vogliono sostenibili devono provarlo secondo criteri europei stringenti e ambiziosi. Il compromesso include anche un mandato chiaro perché, a uno stadio ulteriore, la Commissione cominci a lavorare sulla definizione delle attività nocive per l’ambiente. Per arrivare alla carbon neutrality, La soppressione progressiva di queste attività è investimenti è in effetti altrettanto importante del sostegno alle attività decarbonizzate».

Secondo l’accordo, «Un’attività economica dovrebbe contribuire al raggiungimento di uno o più degli obiettivi summenzionati e non danneggiare in modo significativo nessuno di essi. La sua sostenibilità ambientale dovrebbe essere misurata utilizzando un sistema di classificazione unificato, poiché le etichette nazionali basate su criteri diversi rendono difficile per gli investitori confrontare gli investimenti verdi, il che li scoraggia dall’investire oltre confine».

Il testo non esclude nessuna tecnologia o settore specifico dalle attività ecologiche, ad eccezione dei combustibili fossili solidi, come carbone o lignite. Ma la produzione di gas e di energia nucleare non è esplicitamente esclusa dal regolamento. E una nota Ue sottolinea che «Queste attività possono essere potenzialmente qualificate come attività abilitanti o transitorie nel pieno rispetto del principio “non causare danni significativi”».

I criteri tassonomici dovrebbero inoltre garantire le attività transitorie necessarie per far diventare l’Unione europea un’economia climaticamente neutra, ma anche se sono incompatibili con la climate neutrality, pur presentando livelli di emissioni di gas corrispondenti alle migliori prestazioni del settore o del settore. L’accordo sulla tassonomia precisa che «Le attività di transizione non dovrebbero ostacolare lo sviluppo di attività low-carbon né contribuire agli effetti di immobilizzazione ad alta intensità di carbonio».

Una norma analoga si applicherà alle attività che consentono direttamente a un settore di migliorare le proprie prestazioni ambientali, come la fabbricazione di pale eoliche per la produzione di elettricità.

Intanto l’europarlamento dà il buon esempio. l’Ufficio di presidenza dell’Europarlamento, l’organismo che stabilisce le regole di lavoro dell’istituzione, ha presentato obiettivi ambiziosi per la legislatura 2019-2024 e il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha commentato. «L’emergenza climatica è diventata una delle questioni più urgenti del nostro tempo. Questo è diventato chiaro durante le ultime elezioni europee, quando i cittadini hanno messo la lotta per il nostro pianeta in cima all’agenda politica. Negli ultimi anni, Il Parlamento europeo è stato molto attivo nel ridurre il suo impatto ambientale, infatti è carbon neutral dal 2016 e invitiamo le altre istituzioni europee a fare lo stesso compensando congiuntamente, non appena possibile, le emissioni di carbonio irriducibili dirette e indirette. Tuttavia, dobbiamo andare oltre per rispettare il nostro impegno di migliorare continuamente le nostre prestazioni ambientali. Queste misure sono un passo nella giusta direzione».

I nuovi obiettivi per il 2024 comprendono: una riduzione dell’impronta di carbonio di almeno il 40% rispetto al 2006; una riduzione delle emissioni di carbonio da trasporto passeggeri del 30% rispetto al 2006; una riduzione del consumo di energia di almeno il 20% rispetto al 2012; una riduzione del 50% nel consumo di carta nel periodo 2019-2024 rispetto al 2010-2014. Gli obiettivi riguardano anche la riduzione e la gestione dei rifiuti, il consumo di acqua, le energie rinnovabili e gli appalti pubblici verdi.

Il Parlamento europeo è stata la prima istituzione dell’Ue a raggiungere la carbon neutrality, compensando tutte le sue emissioni di carbonio irriducibili, ha ridotto le emissioni di carbonio del 37,7% rispetto al 2006, nei luoghi di lavoro viene utilizzata elettricità “verde” al 100%. L’infrastruttura tecnica (pompe di calore, sistemi di raffreddamento, ecc.) è più efficiente dal punto di vista energetico. Per spostarsi tra Bruxelles e Strasburgo vengono utilizzati treni ad alta velocità invece di voli charter, il parco veicoli sarà completamente elettrico entro il 2024, Il parco biciclette è in continua espansione e sono state introdotti biciclette/scooter elettrici. Dal 2012, il consumo di gas, olio combustibile e teleriscaldamento dei dipendenti è stato ridotto del 20,6%, il consumo di elettricità è diminuito del 14,9%, il tasso di riciclaggio dei rifiuti è salito al 69,1%. Le materie plastiche monouso vengono gradualmente eliminate: ad esempio, non si utilizzano più bottiglie di plastica nelle riunioni e le bottiglie di plastica verranno eliminate anche da tutti i distributori automatici, bar, ristoranti e altri punti vendita nei tre luoghi di lavoro.

La vicepresidente dell’Europarlamento Heidi Hautala, responsabile del sistema di gestione e audit ambientale (EMAS) dell’Ue, conclude: «Il Parlamento europeo, un’istituzione internazionale che impiega diverse migliaia di persone, è ben posizionato per guidare la transizione verso un’economia e una società europee sostenibili, climate neutral ed efficienti sotto il profilo delle risorse. Abbiamo già iniziato a ridurre il nostro impatto ambientale e promuovere la sostenibilità Ma con il passare del tempo, è altrettanto essenziale che il PE rivaluti regolarmente gli obiettivi e le misure per aumentare il suo livello di ambizione. Ritengo che la decisione presa di fissare obiettivi ambientali unificati per il 2024 sia un passo importante verso la presentazione di una relazione globale sullo sviluppo sostenibile da parte del Parlamento».