Calano le installazioni di rinnovabili in Italia, -11% rispetto al 2018

L’Osservatorio Fer elaborato da Anie aggiorna i dati relativi al primo bimestre. Rischi elevati che il nostro Paese non riesca a centrare gli obiettivi previsti al 2030 per fonti pulite e riduzione delle emissioni

[9 Maggio 2019]

Dopo un inizio 2019 scoppiettante per le rinnovabili italiane – con fotovoltaico, eolico, idroelettrico e bioenergie che hanno segnato a gennaio +478 MW installati rispetto allo stesso mese del 2018 (un incremento del +695%) – è immediatamente seguita una frenata: secondo i dati aggiornati ieri dall’Osservatorio Fer dell’associazione confindustriale Anie Rinnovabili, nei primi due mesi del 2019 le nuove installazioni di fotovoltaico, eolico, idroelettrico e bioenergie raggiungono complessivamente circa 106 MW (-11% rispetto al 2018). Un risultato poco incoraggiante, che deriva anche da una revisione al ribasso dei dati precedentemente comunicati da Anie Rinnovabili in merito alle bioenergie.

«A rettifica di quanto indicato nell’Osservatorio Fer di gennaio 2019, dopo un approfondimento occorre specificare – dettagliano dall’associazione confindustriale – che molti dei 407 MW di bioenergie, riferiti a nuove attivazioni e pubblicati nella reportistica al 31/01/2019, sono entrati in esercizio negli anni precedenti al 2019; la classificazione dei dati relativi alle tipologie di feedstocks impiegati per individuare il “combustibile prevalente” era stata temporaneamente elaborata come fonte diversa e successivamente rettificata come fonte rinnovabile ed aggiornata e pubblicata  nel mese di gennaio 2019 da Terna. Pertanto, a completa rettifica di quanto precedentemente pubblicato, nel mese di gennaio 2019 sono stati attivati solo 9 impianti per un totale di 6 MW, mentre a febbraio 2019 si è registrata l’attivazione di un nuovo impianto contestualmente alla disattivazione di 4,1 MW di potenza».

Per quanto riguarda invece l’eolico, nel mese di febbraio 2019 l’energia del vento ha registrato solo3 kW di nuove installazioni; complessivamente il comparto nel 2019 raggiunge 31 MW (+4% rispetto allo stesso periodo del 2018), anche se è in calo il numero di unità di produzione connesse (-55% rispetto al 2018). E se si conferma il trend mensile delle installazioni fotovoltaiche – che con i 32,5 MW del mese di febbraio 2019 raggiunge complessivamente 66 MW (+10% rispetto allo stesso periodo del 2018) – le installazioni idroelettriche risultano in profondo calo rispetto all’anno precedente: ce con i soli 0,7 MW del mese di febbraio 2019 raggiungono infatti quota 6,5MW nel 2019 (-72% rispetto al 2018).

Nel complesso si tratta di risultati altalenanti, ma comunque al ribasso (il già citato -11%) e certamente molto lontani dall’incremento richiesto per rispettare il target europeo fissato al 2030 – che impongono di soddisfare con energie rinnovabili almeno il 32% dei consumi finali lordi di energia Ue al 2030 –, o anche solo quello italiano (che abbassa l’obiettivo nazionale al 30%). Come già osservato infatti su queste pagine l’Enea nella sua prima analisi trimestrale del 2019 ha mostrato chiaramente come – nonostante il già citato incremento nelle installazioni – nel corso del 2018 i consumi da fonti rinnovabili si siano mantenuti sostanzialmente stabili sui livelli del 2017, portando la quota Fer sui consumi finali al 18%, addirittura in lieve calo rispetto al dato 2017 (18,3%). «Il netto peggioramento degli indicatori relativi alle fonti rinnovabili è un segnale del rischio che l’Italia non riesca a raggiungere il target del 30% di rinnovabili al 2030 (previsto nella proposta di Pniec, ndr); e lo stesso rischio riguarda gli obiettivi di riduzione delle emissioni».