Beyond the landfill 4.0: come andare oltre la discarica, facendo leva sull’innovazione

Con i progetti co-finanziati da Mise e Regione Toscana, Scapigliato sta mettendo a rete le competenze scientifiche coltivate sul territorio per andare verso l’economia circolare

[20 Ottobre 2021]

Dato che non si può risolvere un problema con lo stesso modo di pensare che l’ha generato, Scapigliato srl ha scelto la strada dell’innovazione per trovare nuovi e più sostenibili modi di gestire i rifiuti rispetto allo smaltimento in discarica.

«Abbiamo attivato una serie di progetti che consentano di superare le criticità della fase attuale, e dare soluzioni concrete ai bisogni di miglioramento delle condizioni di vita delle persone, di qualità del territorio e anche di qualità dei processi produttivi, trasformando i rifiuti in materia prima seconda», dichiara il presidente e ad della società Alessandro Giari, all’interno dello speciale di Granducato Tv Scapigliato – La sostenibilità ambientale attraverso l’innovazione tecnologica.

Il primo e più importante di questi progetti di ricerca e sviluppo è Beyond the landfill 4.0, co-finanziato dal ministero dello Sviluppo economico (Mise) e della Regione Toscana.

«Il progetto – spiega Leonello Trivelli, responsabile Innovazione e progetti strategici di Scapigliato srl – ha lo scopo di integrare nuove tecnologie per il trattamento dei rifiuti, massimizzando il recupero di materia e riducendo quelli destinati a smaltimento».

Complessivamente, Beyond the landfill 4.0 è dotato di un budget di circa 15 milioni di euro, e la quota parte di Scapigliato è di circa 2,4 milioni. Per fare cosa? I principali ambiti di applicazione sono tre, tutti rivolti a valorizzare le competenze scientifiche presenti sul territorio locale.

«Il primo – dettaglia Trivelli – è quello della captazione del biogas, all’interno del quale stiamo ottimizzando il processo grazie al supporto di due innovative start-up toscane. Il secondo riguarda il trattamento di alcune matrici particolari come sottovaglio e digestato, che stiamo trattando o proviamo a trattare con il vermicompostaggio grazie al supporto del Cnr di un’altra start-up di Pisa. Il terzo punta a realizzare nuovi impianti per il trattamento di rifiuti speciali non pericolosi, coinvolgendo la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e l’Isia di Firenze».