Estremamente variabili anche i prezzi di conferimento a inceneritori, Tmb, discariche

Arera, la gestione rifiuti è troppo frammentata: genera disomogeneità nel Paese

All’anagrafica degli operatori di settore risultano iscritti 6.568 soggetti, con la maggior parte delle gestioni che risultano composte da un solo Comune

[23 Luglio 2020]

Un servizio troppo frammentato. Che causa prestazioni disomogenee tra le aree del paese. Lo dice, rispetto al servizio integrati di gestione dei rifiuti urbani, Arera – l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente – che ha pubblicato la sua relazione annuale.

Relazione nella quale si spiega che “in poco meno di un anno dall’avvio dell’Anagrafica operatori (luglio 2019) risultano iscritti 6.568 soggetti, di cui 6.530 gestori. Più nel dettaglio, nell’88,2% dei casi si tratta di gestori Enti pubblici (5.767) e nell’11,8% di gestori aventi diversa natura giuridica (763). L’Anagrafica ha consentito inoltre di avviare una prima mappatura degli Enti territorialmente competenti che, ai sensi della regolazione dell’Autorità, sono i soggetti istituzionali responsabili della validazione del Piano Economico Finanziario dell’ambito tariffario di competenza”.

In particolare, a conferma della complessa frammentazione della governance di settore, si rileva un numero ridotto di Enti di governo dell’ambito (45), a fronte di un numero molto elevato (1334) di Enti territorialmente competenti (dai dati si può constatare che il 98% di tali Enti coincide con i Comuni). Di interesse è l’elevato numero di Enti territorialmente competenti che è anche gestore, svolgendo direttamente l’attività di gestione tariffe e rapporti con gli utenti (1.270, pari al 19% dei gestori). Con riferimento al numero e alla tipologia di attività svolte, si rileva che la maggioranza dei gestori (pari al 72,6%) si sia accreditato per una singola attività (il 92,3% ha dichiarato di svolgere l’attività di gestione tariffe e rapporti con gli utenti), seguono quelli che dichiarano di effettuare due o più attività (pari al 25%), mentre una percentuale molto inferiore (pari al 2,4%) risulta effettuare tutte le attività del ciclo.

Relativamente agli impianti di trattamento, la raccolta dati ha consentito di analizzare e monitorare le tariffe applicate dagli impianti di trattamento con riferimento all’anno 2017: sono stati raccolti i dati di 35 impianti di incenerimento, 74 impianti di smaltimento (discariche), e 80 impianti di trattamento meccanico-biologico.

L’analisi ha evidenziato l’eterogeneità delle tariffe applicate, anche in relazione all’applicazione di specifiche componenti addizionali (quali contributi ambientali, extraregionali o locali, tributi speciali di discarica, etc) che non rendono direttamente confrontabili i prezzi di conferimento applicati dai diversi impianti.

Per gli impianti di incenerimento il prezzo medio di conferimento dichiarato dai gestori del panel è  estremamente variabile da impianto a impianto e viene indicato da un minimo di 66 €/tonnellata a un massimo di 193 €/tonnellata. Il prezzo medio di conferimento della totalità degli impianti del panel è di 100 €/tonnellata.

Con riferimento alle discariche, si rileva una situazione fortemente disomogenea: in alcune aree del Paese sono applicate tariffe amministrate che vengono definite a livello regionale o dall’ente di governo dell’ambito, contestualmente all’applicazione diffusa di tariffe non amministrate, in funzione della frazione merceologica. Il prezzo di conferimento dichiarato dai gestori presenta un’estrema variabilità con un valore minimo di 9 €/tonnellata a un valore massimo di 187 €/tonnellata con un prezzo medio di conferimento della totalità degli impianti del panel che si attesta intorno a 85 €/tonnellata (91 €/ton al Nord, 75 €/ton al Centro e 82 €/ton al Sud).

Anche le tariffe di accesso agli impianti di trattamento meccanico-biologico presentano una significativa variabilità, variando da un valore minimo di 27 €/tonnellata a un valore massimo di 169 €/tonnellata. Il prezzo medio di conferimento degli impianti del panel si attesta intorno a 126 €/tonnellata (117 €/ton al Nord, 139 €/ton al Centro e 103 €/ton al Sud).

La suddetta elevata frammentazione gestionale del servizio, concludono dall’Arera, è invece resa particolarmente manifesta dal fatto che spesso su uno stesso Comune operano più gestori: uno, per esempio, che effettua la raccolta e il trasporto e l’altro lo spazzamento delle strade. In alcuni casi si assiste perfino allo spacchettamento delle singole attività. In merito all’estensione territoriale dell’affidamento, la maggior parte delle gestioni risultano composte da un solo Comune. I dati acquisiti hanno evidenziato la disomogeneità tra le diverse aree del Paese, in termini di prestazioni garantite dal gestore all’utente. Più nel dettaglio, nelle zone del Nord-ovest e del Nordest si registra una maggiore diffusione di standard di qualità del servizio rispetto al resto d’Italia (diffusione della Carta della qualità dei servizi, adozione di standard di qualità contrattuale, ecc).